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Militari in strada per controllare le città Ma in Italia resta un tabù

Luca FazzoLe forze di polizia si militarizzano, i militari assimilano modus operandi da forze di polizia: è questa la mutazione reciproca cui gli apparati di sicurezza del Vecchio continente sono chiamati dall'emergenza terrorista, che praticamente in ogni paese europeo viene gestita ormai congiuntamente da poliziotti e soldati. Di fronte ad un nemico onnipresente, il primo step è stato l'impiego di reparti delle forze armate in funzione di vigilanza degli obiettivi sensibili. Ma l'escalation dell'offensiva jihadista aveva, già prima degli attacchi di ieri a Bruxelles, messo gli addetti ai lavori di fronte alla necessità di un salto di qualità, e a vagliare la necessità di affidare all'esercito anche un ruolo di repressione attiva del fenomeno. Ma quali sono i poteri di un esercito che opera sul suolo nazionale e in una situazione non di guerra dichiarata? La questione è stata dibattuta a lungo, e c'è chi ha proposto di formulare il concetto di «stato di violenza» per applicarlo alla situazione europea, uno stato intermedio tra pace e guerra che ampli i poteri dei militari. Ma è tutto rimasto sulla carta. Così oggi operazioni costose e impegnative come quella in corso in Italia, «Strade sicure», e il suo omologo francese, «Operation Sentinelle», soffrono gli stessi problemi. Ciascuna occupa diecimila uomini (per la Francia vuol dire un sesto dell'armata di terra), ma i dubbi sulla loro efficacia sono diffusi e profondi. Dopo gli attacchi al Bataclan, in Francia è stato fatto un parallelo impietoso: «Come la linea Maginot nel 1940, il dispositivo militare all'interno è stato aggirato dal nemico».È la natura stessa dell'esercito a rendere problematico il suo utilizzo: «Per noi un cittadino non può essere un nemico - dicono i vertici dello stato maggiore francese - possiamo essere impegnati in missioni antiterrorismo ma non in funzioni di ordine pubblico». E proprio questo dell'ordine pubblico potrebbe essere il punto di svolta: la prima rivolta in una banlieu parigina verrà sedata dalla fanteria invece che dai celerini. Ma sullo sfondo c'è il tema che da anni ormai agita il dibattito politico nei paesi europei: era il remoto 2003 quando Wolfgang Schäuble chiese di cambiare la legge per utilizzare la Bundeswehr in funzione antiterrorismo sul territorio tedesco.In Italia l'utilizzo dell'esercito in funzione di ordine pubblico e di polizia è un tabù apparentemente invalicabile. I militari di «Strade sicure» hanno la qualifica di agenti di ps ma non di polizia giudiziaria, possono controllare e identificare ma non arrestare, neanche nelle situazioni più estreme.

Una limitazione che è vissuta male dai soldati, che vivono come mortificante il ruolo che gli viene affidato, ma anche da parte dei vertici militari, che non vedono l'ora di mettere in campo le capacità di intelligence e di controllo del territorio sviluppate nelle missioni all'estero.

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