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Il ministro Moavero: "La web tax per aiutare l'Africa e frenare i migranti"

"Tassiamo i giganti della rete per finanziare le nazioni africane", dice il ministro Enzo Moavero MIlanesi. Che aggiunge: "Chi rifiuta i centri per i rifugiati tradisce lo spirito del vertice Ue"

Il ministro Moavero: "La web tax per aiutare l'Africa e frenare i migranti"

Per il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, il Consiglio europeo di Bruxelles ha gettato le basi di una nuova politica basata sulla cooperazione. Uno dei nodi centrali resta l'immigrazione. L'idea che il responsabile della Farnesina lancia in un'intervista a La Stampa è questa: "Tassiamo i giganti della rete per finanziare le nazioni africane. Chi rifiuta i centri per i rifugiati tradisce lo spirito del vertice Ue. La volontarietà vale per tutti, noi compresi". Il ministro indica dunque la "istituenda Web tax europea" come fonte dei fondi per aiutare i Paesi africani a frenare l'emigrazione dei loro cittadini. Perché ormai è chiaro a tutti che un conto è gestire l'emergenza (i barconi), altra cosa è guardare nel lungo periodo, cercando di affrontare di petto un problema che, giocoforza, non potrà che diventare sempre più grave.

Quanto ai rapporti con il Viminale, coprotagonista della politica governativa sul tema dei migranti, Moavero afferma che "ci sentiamo con frequenza, la Farnesina è sempre informata e i rispettivi ruoli ben distinti. Sono contento per l'ottima dialettica in seno al governo". Il capo della Farnesina, dunque, nega che vi siano attriti per il ruolo di primo piano giocato da Salvini sull'argomento migranti.

"Il diritto internazionale impone di condurre i salvati in mare in porti sicuri - ricorda Moavero -, non necessariamente in quelli più vicini, a meno che non ci siano emergenze. Se gli Stati Ue aprissero volontariamente i porti di accoglienza - ricorda - sarebbe una svolta per gestire meglio le contingenze con sforzo condiviso. Altrimenti - aggiunge - torniamo allo scaricabarile, al braccio di ferro e ci si ritroverà a trattare nave per nave".

Il ministro assicura comunque che "ci sarà una vigilanza più stretta sulle ong, per impedire che, consapevoli o meno, diventino un fattore di attrazione per mercanti di persone".

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