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La missione di Berlusconi per saldare l'asse con Putin

Il Cavaliere affronta il dossier terrorismo con il presidente russo. E rilancia il ruolo dei due Paesi nella lotta alla minaccia jihadista

La missione di Berlusconi per saldare l'asse con Putin

Roma - Berlusconi si ritaglia il ruolo di ambasciatore con Putin. Forte dell'amicizia che lo lega al capo del Cremlino, il Cavaliere rinsalda il suo asse personale con Mosca. Invitato per qualche giorno in Russia, l'ex premier segue Putin quasi ovunque, accompagnato dall'onorevole Valentino Valentini, massimo esperto di cose russe. Ieri s'è spinto perfino sui monti Altai, in piena Siberia: un luogo isolato dove è persino difficile telefonare. «Un posto bellissimo, immerso nella natura», fa sapere. Passeggiate, visita ad aziende che producono erbe mediciali e miele. Ma anche politica, of course. Argomenti: Siria, Irak, Ucraina. Ovviamente, i due sono stati informati delle stragi che hanno fatto parlare di un «venerdì nero». Proprio le ultime tragedie convincono ancor di più il Cavaliere che occorre rinsaldare l'asse con Mosca per fronteggiare il terrorismo islamico: «Putin è il nostro alleato naturale contro l'integralismo islamico», ha sempre ripetuto Berlusconi. Anche la Russia ha subito duri colpi dal terrorismo islamico e non si può non far fronte comune contro la minaccia jihadista. Peccato che l'Occidente - questo il pensiero dell'ex premier - stia sbagliando tutto. Berlusconi è preoccupato per le tensioni tra l'Occidente e la Federazione Russa che si sta sempre più aggravando. Non condivide affatto la politica delle sanzioni contro Mosca anche perché non solo non servono ma per di più danneggiano la nostra economica e minano quel processo di pace che l'aveva visto protagonista assoluto nel vertice di Pratica di mare. Allora sembrò che la Guerra fredda fosse un capitolo definitivamente chiuso; ora, con la miopia di Europa e Stati Uniti, sembrano spirare vecchi venti di ostilità. Il Cavaliere sa che non ha alcun ruolo istituzionale ma «godo di buoni rapporti e della stima di cui mi onorano molti protagonisti della politica internazionale; e quindi voglio rendermi utile per la pace e per migliorare le relazioni tra l'Europa, gli Stati Uniti e la Federazione Russa». Berlusconi mediatore, quindi. Nonostante le dure critiche a Renzi anche sul fronte della politica estera, il Cavaliere, di fronte all'escalation della minaccia terroristica, benedice la politica della «coesione nazionale». Lo scrive nero su bianco il Mattinale , redatto dallo staff del capogruppo Renato Brunetta: «La tragedia attuale e incombente è tale da non tollerare retorica. L'operatività immediata che chiediamo al governo su tutti i fronti della sicurezza deve comprendere l'istituzione e convocazione immediata del tavolo della coesione nazionale sull'emergenza. Il presidente Mattarella ha chiesto “coesione e compattezza” e Forza Italia la assicura». E ancora: «L'interesse nazionale non tollera polemiche nei momenti gravi ma ha però bisogno di strumenti efficaci e snelli».

Una posizione, questa, che non scalfisce però la linea politica di Forza Italia che resta ancorata all'opposizione: niente Nazareno e asse con la Lega da cementare sia sul fronte della politica estera sia su quello dell'economia. Ma Berlusconi, in questi giorni, è lontano dalle beghe italiane; compresa quella che riguarda il caso De Luca. Lascia che sia il partito a prendere posizione: dura.

«Renzi e De Luca hanno truffato i cittadini italiani precisando in campagna elettorale che la Severino non si applicava a De Luca - scrive il Mattinale - Seppur con colpevole ritardo il provvedimento di sospensione di De Luca è giunto ed ovviamente questo paralizza ogni attività della Regione Campania».

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