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La missione di Berlusconi: salviamo l'Italia da Grillo

Il Cavaliere parla al popolo di Forza Italia: "Serve unità per non far vincere i Cinque stelle". E insiste sull'asse con Lega e Fdi

La missione di Berlusconi:  salviamo l'Italia da Grillo

Roma Berlusconi teme Grillo. L'avanzata dei pentastellati è un motivo in più per serrare le file del centrodestra perché, sostiene il Cavaliere, «alle prossime elezioni il Pd non potrà arrivare al 40% e allora dovrà esserci un ballottaggio a cui potrebbe andare il Movimento cinque stelle. Ma se loro dovessero vincere sarebbe un vero disastro a cui non vogliamo neanche pensare e per questo occorre costruire un centrodestra unito».

Parole pronunciate via telefono a una convention di Forza Italia nella siciliana Bagheria. Una città, peraltro, governata da Patrizio Cinque, giovane esponente grillino: «So che a Bagheria governa il M5s, che come in tutte le città in cui amministra sta facendo molto male», dice Berlusconi. Nello specifico, spiega meglio la deputata Gabriella Giammanco: «A causa dell'amministrazione dei Cinque stelle qui si sono fatti tre milioni di debiti nel tentativo, non del tutto evaso, di migliorare la condizione rifiuti; e poi, assunzioni senza alcuna selezione ufficiale né trasparenza così tanto decantata dai grillini».Insomma, i pentastellati sono un pericolo; lo dicono i sondaggi del Cavaliere e lo ribadiscono anche quelli pubblicati ieri dal Sole 24 Ore: in caso di ballottaggio tra Renzi e Grillo, avrebbe la meglio il secondo col 51,5% contro il 48,5% del Pd.

Dati, questi, che preoccupano molto l'ex premier, meno appassionato al duello interno con l'alleato della Lega. Secondo la società di rilevamento del quotidiano di Confindustria, Forza Italia avrebbe superato nuovamente il Carroccio attestandosi al 13% contro il 12,7% del partito di Salvini. Un buona notizia che però non fa sorridere il Cavaliere abituato a ragionare in termini di coalizione. Ecco perché, anche a Bagheria, l'ex premier cerca di parlare ai tanti italiani che o si rifugiano nell'astensione o strizzano l'occhio al movimento antisistema di Grillo: «Il nostro programma è molto ampio e convincente perché siamo partiti dalle persone che non vanno più a votare e il 78% dei cittadini ha dichiarato nei sondaggi che tornerebbe a votare se si costruisse una squadra preparata e capace», dice Berlusconi.

Già, il programma. Ecco la sintesi dell'ex premier: «È fatto da 3 meno (tasse, Stato/burocrazia, Europa) e da 3 più (aiuti a chi ha bisogno, sicurezza per tutti e garanzie per ciascuno con la riforma sulla giustizia)».Berlusconi parla di «crociata» e suona la carica ai suoi; alcuni dei quali, poi, tengono i rapporti con i «centristi» e con i fuoriusciti del partito di Alfano. C'è un grande movimento in quell'area e tenere i rapporti con quel che resta dell'Ncd può essere utile. Non solo: in questo modo si cerca di placare gli animi di quanti soffrono l'abbraccio, considerato troppo stretto, con Salvini. Il Cavaliere tuttavia continua a minimizzare i timori di un eccessivo estremismo che «non esiste». L'alleanza non si tocca e sarà vincente. Anche perché, ripete il Cavaliere «Noi siamo moderati e non siamo appiattiti su nessuno; e poi con il Carroccio governiamo bene in tante realtà locali e stavamo al governo assieme quando la Lega era guidata da Bossi». Avanti con il tridente nato alla manifestazione di Bologna, senza se e senza ma. Certo, c'è da sbrogliare la matassa delle candidature alle prossime Amministrative e da trovare la quadra con Salvini e Meloni.

Per ora l'accordo sui nomi è ancora in alto mare ma nessuno dei tre leader pare avere fretta di sciogliere i nodi.

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