Cronache

Il mistero degli amici annegati nel Po. Uno aveva il passaporto diplomatico

I corpi dei giovani bahamensi ritrovati a poche ore di distanza

Il mistero degli amici annegati nel Po. Uno aveva il passaporto diplomatico

È fitta nebbia sulla morte di Ramsey Alrae Keiron e Blair Rashad Randy John, i due giovani delle Bahamas ritrovati cadaveri nel Po a distanza di ventiquattr'ore uno dall'altro.

Il primo era uno studente all'accademia diplomatica di Vienna e lavorava come consulente per il ministero degli Affari Esteri del Paese d'origine. Il secondo, invece, si era laureato alla St. Augustines College di New Provindence e viveva in Canada ormai da diverso tempo.

Tutto ruota attorno al motivo del loro incontro e al perché i due ragazzi, amici da sempre, avevano deciso di vedersi proprio in Italia, dove erano arrivati entrambi a fine maggio. Ci sono poche, pochissime certezze. Si sa che soggiornavano nello stesso b&b a Torino e che sono morti da almeno 48 ore. Keiron, ventinove anni, viaggiava con un permesso di soggiorno per motivi diplomatici, rilasciato dall'Austria, ed è stato trovato per primo nelle acque del fiume, all'altezza del Ponte Isabella. A notare il corpo senza vita è stato un passante, che ha dato l'allarme alle forze dell'ordine.

Ieri, invece, è stato recuperato all'altezza di piazza Chiaves il più giovane dei due, Blair Rashad Randy John, che ufficialmente era nella città sabauda per partecipare a una conferenza. Del ventottenne non si avevano più notizie da giorni, tanto che era stata presentata una denuncia di scomparsa dai suoi familiari. Ieri sommozzatori e poliziotti sono giunti sul posto e hanno isolato l'area per cristallizzare il luogo e, per quanto possibile, effettuare i rilievi del caso. Anche se l'acqua dopo ore cancella molte tracce.

Ad occuparsi della vicenda è la squadra mobile, coordinata dal pm Giulia Rizzo e sarà l'autopsia a chiarire le cause del decesso. Da un'analisi esterna del corpo, effettuata dal medico legale subito dopo il recupero delle salme, non sarebbero emersi segni di violenza, a parte ferite alle testa che potrebbero essere compatibili con la caduta. Ma questo rende ancora più fitta la trama di questo giallo, visto anche gli incarichi che i due giovani amici ricoprivano e il passaporto diplomatico di uno dei due. Potrebbero essere stati avvelenati o drogati, per poi essere finiti nel Po. Un delegato del Consolato delle Bahamas, che sta seguendo da vicino il caso, è già giunto in Italia.

«Allo stato attuale non emergono elementi che ci portino a ritenere che siano stati vittime di atti violenti o delitti - dice ufficialmente il questore di Torino, Giuseppe De Matteis - Essenziale sarà l'esito dell'esame autoptico in programma per lunedì. Possiamo pertanto escludere che le ferite apparenti rilevate su entrambi i corpi possano essere state la causa della morte. Di certo i due corpi si trovavano in acqua da 24 a 72 ore.

Se l'esame non chiarisse i dubbi sulla modalità del decesso, la squadra mobile esaminerà tracciati telefonici, tabulati, uso carte di credito e bancomat».

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