Cronache

Morto Jerry Merryman: il padre (senza laurea) della calcolatrice tascabile

Morto Jerry Merryman: il padre (senza laurea) della calcolatrice tascabile

C'è un po' di Jerry Merryman in tutte le nostre vite. C'è un po' di Jerry Merryman soprattutto nelle vite di chi come noi ha intorno a cinquant'anni. Ed era bambino quando si iniziò a diffondere nelle case un oggetto che la vita ce la migliorò decisamente: la calcolatrice tascabile. Inventata proprio da Merryman in persona.

Quindi un pensiero grato a mister Merryman, morto all'età di 86 anni una decina di giorni fa (ma la notizia è stata resa nota soltanto ieri) in un ospedale di Dallas, per le complicazioni di un'insufficienza cardiaca e renale (fossero stati calcoli renali sarebbe stato il trionfo dell'umorismo macabro), dopo un intervento chirurgico per l'applicazione di un pacemaker. Una morte comune per una vita magnifica, illuminata dal lampo dell'invenzione di una di quelle poche cose al mondo capaci di dividere la vita in un prima e in un dopo.

Merryman era nato in Texas, a Hearne, il 17 giugno del 1932. La sua vita era iniziata sotto una cattiva stella, con la madre morta pochi giorni dopo per le complicazioni del parto e il padre, un ferroviere, costretto a ritirarsi negli anni Cinquanta per essere diventato cieco a causa di un diabete non ben curato. Lui, Jerry, aveva però le mani d'oro: a undici anni riparava piccoli elettrodomestici per un negozio della sua cittadina, e i poliziotti lo cercavano ogni qual volta si guastava uno delle radio di servizio. Fece l'università senza terminarla ma poco importò: imparò l'elettronica da un libro che poi avrebbe conservato (e consultato) per tutta la vita e nel 1963 fu anche da non titolato assunto alla Texas Instrument. Checredeva a tal punto in lui da chiedergli di progettare, assieme ai suoi collaboratori James Van Tassel e Jack Kilby (quest'ultimo insignito nel 2000 del premio Nobel per la Fisica per avere inventato il primo circuito elettronico integrato) una calcolatrice digitale di uso elementare e che potesse entrare nella tasca di una camicia. Nel 1967 il progetto Cal-Tech divenne un prototipo e nel 1970 la prima calcolatrice venne commercializzata dalla Canon, all'epoca partner di Texas Instrument, con il nome di Pocketronic: un oggetto squadrato, grande un po' più di un cellulare ma assai più spesso. Due anni dopo la Texas iniziò a produrre le calcolatrici con il proprio marchio.

L'oggetto si diffuse in tutto il mondo nel giro di pochi anni, pensionando di un tratto il regolo e i calcoli fatti a mano su un pezzetto e trasformando l'approccio della gente comune nei confronti della matematica, che iniziò a fare meno paura. Tutti iniziarono a usare questo strumento a scuola, nei negozi e a casa e qualcuno iniziò anche a osteggiarne l'utilizzo, che avrebbe arrugginito la testa dei più piccoli facendo loro disimparare le operazioni elementari.

Obiezioni che fanno tenerezza pensando ai device elettronici a disposizione dei bambini di oggi.

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