Cronache

Il motto di Draghi ora entra nella Treccani. "Whatever it takes" usato pure per il virus

L'istituto: "Quella frase è tornata in evidenza con l'emergenza Covid"

Il motto di Draghi ora entra nella Treccani. "Whatever it takes" usato pure per il virus

Un muro come tanti, ingrigito dagli anni, nato forse ai bordi di periferia. Del tutto anonimo, se una mano romantica non l'avesse vergato con una frase rafforzata da una staffilata di maiuscole ondeggianti: «Sei bella come il whatever it takes di Mario Draghi». Con la foto di quella parete ingentilita da un innamorato piuttosto originale, l'Istituto della Enciclopedia Italiana ha celebrato ieri sulla sua home page l'inserimento nella Treccani dell'ormai celeberrimo caveat lanciato da Mario Draghi ai mercati all'acme della crisi del debito sovrano, anno domini 2012. Senza quel «costi quel che costi», e ciò che ne è conseguito mediante il dispiegamento di misure miliardarie sempre più radicali, dell'euro avremmo raccontato ben altra storia. E certo non a lieto fine.

Quel neologismo, ancor più folgorante per essere uscito dalla bocca di un uomo di solito misuratissimo e assai parco con le parole, è sopravvissuto fino ad arrivare integro ai giorni disperati del Covid-19. Uscendo dai confini d'origine per diventare lo slogan perfetto - un benchmark, se vogliamo restare in ambito economico - di chi non vuole mollare mai. Assimilabile, per potenza comunicativa, allo «Che la forza sia con te» di Star Wars. Osserva infatti l'Istituto dell'Enciclopedia Italiana: questa frase «è tornata in evidenza, sia nei discorsi dei rappresentanti politici sia degli operatori economici e dei media, anche come marcatore linguistico-temporale legato alla recente emergenza sanitaria da Coronavirus». Per Super Mario, dopo quella ricevuta dagli amici-nemici tedeschi, un'altra Croce al Merito da appuntare sul bavero della giacca.

C'è però un altro aspetto che val la pena di sottolineare. Con l'inserimento del «wathever it takes» fra le sue voci, la Treccani conferma di essere sempre al passo coi tempi. Fatte le debite proporzioni, c'è una qualche similitudine con l'indice Istat dei prezzi al consumo. Nel paniere, quell'alternarsi di uscite e di ingressi non è solo necessario per la meccanica misurazione del carovita, ma è anche testimonianza di un avvenuto progresso attraverso il cambiamento di abitudini dei consumatori. Se la lampadina coi filamenti è ormai «fuori corso», è giusto che venga consegnata ai libri di storia e non rappresenti più una scaglia di inflazione. A differenza dell'Istituto di statistica, la Treccani non rottama mai nulla: conserva e aggiunge. Così come si conviene a chi deve preservare il passato, sapendo però che la lingua è un corpo vivo, e mutevole al punto da far scendere un cono d'ombra per esempio sul masochismo e gettare luce sul tafazzismo, la sua più moderna - e meno letteraria - derivazione.

Applicabile a chi in Europa non ha ancora capito che col Covid-19 c'è bisogno di un altro «costi quel che costi».

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