Cronaca nera

Muore a 18 mesi investito dal papà

L'uomo in retromarcia non si è accorto del bimbo. Il decesso dopo due giorni in terapia intensiva

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Ha trascorso due giorni sul lettino della Terapia Intensiva, lottando tra la vita e morte. Poi il piccolo Matteo ha smesso di farlo. I medici dell'ospedale Ca' Foncello di Treviso hanno dichiarato la morte del bimbo di un anno e mezzo a causa delle gravissime lesioni cerebrali riportate nell'incidente di domenica scorsa. Ad aggiungere una dose ulteriore di drammaticità alla tragedia di Dosson di Casier, nel Trevigiano, sono la sua dinamica e i protagonisti stessi della vicenda.

Accade tutto nel pomeriggio del 14 aprile, quando il 45enne Olaf Vidali, dipendente di una cooperativa sociale che si occupa di agricoltura e servizi ambientali, entra in auto e fa retromarcia per spostarla. Non si accorge che nei paraggi c'è il figlioletto, di 18 mesi. La vettura lo travolge. Il peso dell'auto si riversa sul corpicino di Matteo e quando i genitori si rendono conto di ciò che è accaduto la situazione appare subito gravissima. «Eravamo a casa, c'è stato un momento di distrazione e non lo abbiamo visto: stavamo uscendo per andare a fare un giro» ha raccontato la mamma a Treviso Today. Sembra che Matteo stesse giocando in cortile, correndo dietro al pallone. Parte subito la corsa al Pronto soccorso: Olaf e Laura accompagnano dai medici loro figlio in condizioni critiche e nel tragitto il suo cuore addirittura si ferma. Ripartirà solo dopo 45 minuti di disperati tentativi di rianimazione da parte del personale dell'ospedale. Un'agonia anche collettiva. I battiti del cuore non fanno però tirare sospiri di sollievo; a preoccupare sin da subito è soprattutto l'esteso e profondo trauma cranico riportato dal piccolo e le conseguenti lesioni al capo. Al Ca' Foncello per quasi 48 ore è stato tentato ogni tipo di trattamento sanitario, ma martedì sera Matteo si è spento - tra le lacrime e lo sgomento dei genitori. Il padre Olaf è ora indagato per omicidio colposo: un atto dovuto, spiegano gli addetti ai lavori, necessario ai magistrati per poter completare tutti gli accertamenti del caso. La famiglia attenderà ora dalla Procura di Treviso l'autorizzazione per poter celebrare il funerale, dopo l'autopsia disposta dal sostituto procuratore Gabriella Cama sul corpicino del piccolo. «Alla sorellina abbiamo detto che Matteo è diventato un angelo e non tornerà più a casa», ha detto una mamma Laura distrutta, mentre papà Olaf non ha voluto parlare. «Spero che la comunità stia davvero stretta a questa famiglia», è invece il messaggio di cordoglio del sindaco di Casier Renzo Carraretto, che aggiunge: «Non è la prima disgrazia che capita loro e dunque credo questi siano davvero i momenti in cui far capire di quanta vicinanza c'è bisogno».

Ma la stessa comunità vive sulla propria pelle un dramma simile già accaduto solo pochi anni fa: nel 2019, proprio a Dosson di Casier, Tommaso Tiveron morì a quattro anni dopo essere stato travolto da un cancello.

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