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La Pinotti: "Latorre deve rimanere in Italia"

Napolitano "fortemente contrariato", il ministro attacca. Per il centrodestra è ora di agire

La Pinotti: "Latorre deve rimanere in Italia"

Roma«Fortemente contrariato». Il no al ritorno dei marò giunto da Nuova Delhi indigna Giorgio Napolitano che, assicura il Capo dello Stato, resterà «in stretto contatto con il governo e seguirà con attenzione gli orientamenti che si determineranno in Parlamento».

Lo sdegno del Presidente della Repubblica non sembra però sufficiente a dare uno scossone al governo. Di fronte all'ennesimo affronto da parte dell'India infatti la reazione del ministro della Difesa, Roberta Pinotti, è fiacca. O meglio addirittura non c'è, viene rimandata ad un altro momento. La Pinotti infatti dopo aver definito «grave» la decisione della Corte Suprema indiana aggiunge «ora pensiamo a come rispondere». Solo in serata, nel corso di «Porta a porta», assume toni più decisi: «La decisione della Corte suprema indiana è una doccia gelata, è incomprensibile anche dal punto di vista umanitario e l'Italia non può che reagire. Massimiliano Latorre si deve curare qui in Italia, ce lo stanno dicendo i medici e non vedo quindi come possa tornare in India. Noi non ci muoviamo da questa posizione. Domani (oggi per chi legge, n.d.r.) faremo il punto politico in Parlamento».

Molti, soprattutto nel centrodestra, ritengono non ci sia più tempo per pensare ma sia invece ora di agire dopo quasi tre anni di odissea giudiziaria per Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Mariastella Gelmini di Forza Italia ritiene il rifiuto dell'India ad attenuare la detenzione dei due marò «un oltraggio all'Italia» che oltretutto «conferma il peso nullo della nostra diplomazia». E Mara Carfagna sottolinea come il governo Renzi «nonostante il semestre italiano di presidenza europea, un ex esponente del governo italiano sulla poltrona di Alto Commissario per gli Affari Esteri (Federica Mogherini ndr) e gli “ottimi rapporti” con il governo indiano, è riuscito a farsi sbattere una porta in faccia». E proprio alla Mogherini, oltre che a Jean-Claude Juncker, Presidente della Commissione Ue, si è rivolta Lara Comi, vicepresidente del Ppe. «Ora diano un segnale forte. I Marò sono cittadini europei, li riportino a casa liberi. L'Europa non può restare ferma». Appello poi accolto dalla Mogherini, intervenuta in tarda serata.

Si dice sorpreso dalla decisione «secca e negativa» dell'India l'ex ministro degli Esteri, Giulio Terzi: «Non si è voluto tener conto dei problemi di salute e di quelli familiari dei due marò.

Proprio durante il semestre europeo italiano continuiamo a prendere ceffoni».

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