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Il sindaco di Firenze tuona contro Alfano: "Noi sindaci lasciati soli"

Il sindaco di Firenze chiede ad Alfano un piano straordinario per le città d'arte

Il sindaco di Firenze tuona contro Alfano: "Noi sindaci lasciati soli"

“Noi primi cittadini, in queste situazioni, non contiamo niente”. Dario Nardella, sindaco di Firenze, in un’intervista al Messaggero, si si schiera col collega Ignazio Marino. “Considero – prosegue Nardella - un errore presentare come un successo l’assenza di morti. Ci mancherebbe” ma “non dobbiamo dimenticare che danneggiare la fontana di piazza di Spagna è un delitto contro il patrimonio mondiale dell’umanità”.

Il sindaco definisce però inutile “il rimbalzo di responsabilità” anche se condivide “la preoccupazione e il senso di frustrazione di Ignazio Marino, dato che noi sindaci non abbiamo alcun ruolo nel comitato per la sicurezza”. Nardella, poi, si chiede “che fine abbia fatto la riforma Bianco sul rafforzamento della polizia locale e sul conferimento di maggiori poteri ai primi cittadini in materia di sicurezza urbana”. E, infine, un invito al ministro Angelino Alfano “a prendere in considerazione un piano per la tutela delle città patrimonio dell’umanità con squadre impegnate in competizioni internazionali” anche perché “non si può andare avanti a misure d’emergenza”. Nardella propone telecamere nelle aree critiche, maggiori uomini sul territorio e pene esemplari come il ritiro del passaporto.

Il sindaco si dice contrario anche alla chiusura del centro storico perché “danneggerebbe i cittadini onesti” e perché “come ha spiegato il premier Renzi c’è tifoso e tifoso”.

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