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Nasce la "Cosa" di Elly: Calenda strizza l'occhio e rientra pure "la ditta"

D'Alema, Bersani e Speranza dem di ritorno. Intesa social tra il capo di Azione e la Schlein

Nasce la "Cosa" di Elly: Calenda strizza l'occhio e rientra pure "la ditta"

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La «Ditta» ritorna a casa. Elly Schlein riabbraccia Massimo D'Alema e flirta con Carlo Calenda. Con i nuovi compagni di viaggio la segretaria del Pd si presenterà oggi alle 15 e 30 in direzione nazionale per la resa dei conti con Bonaccini e Guerini dopo la disfatta alle ultime comunali. Schlein tira dritto: «La destra sta facendo la destra e noi dobbiamo ricominciare a fare la sinistra. Questo ci chiedono le persone». E mette subito in chiaro: «Sì al pluralismo a patto che si riconosca che ho ricevuto alle primarie un mandato chiaro per andare avanti a costruire unità e coerenza».

Ieri è stata la giornata della «grande riconciliazione» a sinistra. Con la «sorpresa Calenda» che si accomoda al tavolo con Bersani, Speranza e Schlein. Il leader di Azione è in modalità «amorosi sensi» con Elly. Calenda twitta e Schlein approva mettendo un mi piace al post del leader di Azione che sollecita la segretaria del Pd a parlare di «cose concrete» e «presentare le proposte su due proposte ampiamente condivise: retribuzione minima contrattuale, e Impresa 4.0 ampliata ad energia e ambiente e sostenuta da finanziamenti Pnrr».

La svolta pro Schlein di Calenda rischia di affossare definitivamente il progetto del Terzo Polo con Matteo Renzi. Sabato a Napoli l'ex presidente del Consiglio ha riunito l'assemblea nazionale di Italia Viva. Dal palco partenopeo Renzi ha lanciato bordate pesantissime proprio contro Schlein, chiudendo a ogni ipotesi di intesa politica. Anzi, la platea renziana spingeva per un accordo con il centrodestra. La mossa di Calenda verso Schlein spiazza tutti. Ed ora anche nel partito di Azione l'ala degli ex Forza Italia, guidata da Mara Carfagna e Mariastella Gelmini, è in imbarazzo dopo l'avvicinamento tra Calenda e Schlein. L'altra novità di giornata è la riappacificazione tra il Pd e la Ditta. A Napoli, nel quartiere di Ponticelli, nell'ex stabilimento Whirpool, va in scena, alla presenza di Schlein, l'ultimo congresso di Articolo 1, il partito fondato da Bersani, D'Alema e Speranza dopo la scissione con il Pd. L'assemblea ratifica a maggioranza il rientro nel Pd. E dunque, da ieri sera Massimo D'Alema, alle prese con l'inchiesta sulla vendita di armi alla Colombia da parte di Leonardo, è nuovamente un militante del Pd. A meno che non prenda le distanze dalla decisione assunta dall'assemblea di Articolo Uno, partito di cui è fondatore. Schlein non parla della Colombia ma saluta la svolta con soddisfazione: «Oggi è il giorno di un ricongiungimento familiare. Avremo molto bisogno di voi nella sfida che ci aspetta col Pd, finisce una storia ma ne inizia un'altra».

Pierluigi Bersani non si tira indietro: «C'è una novità, una nuova situazione alla quale abbiamo dato un contributo. La nostra ispirazione può avere uno spazio dentro la discussione del Pd, senza più il rischio di fraintendimenti o perfino di anatemi. Ecco, se è così, e io penso che sia così, cara Elly, in libertà e da semplice iscritto ci sarò anche io. Serve un'ulteriore apertura. La tua elezione è stata un colpo di gong micidiale. Bisogna assolutamente andare avanti». Speranza incalza: «Consiglio per Elly? Fai Elly e non ti preoccupare, perché le persone ti hanno votato per cambiare, per costruire una fase nuova e ce ne sono tantissime fuori che non fanno interviste e non partecipano alle discussioni e che dobbiamo portare dentro. Costruisci questo partito vero, a noi questa parola, partito, piace». La nuova cosa rossa è ufficialmente nata. Senza Conte ma con l'ultimo acquisto Calenda.

Nel tardo pomeriggio Schlein incontra anche il dissidente Vincenzo De Luca, il governatore della Campania con cui è in rotta di collisione sull'ipotesi di un terzo mandato.

Lo sceriffo resta sul piede di guerra.

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