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Nel governo scontro su De Giorgi. De Filippo indagato corre dai pm

Guerra nell'esecutivo: il ministro Pinotti vuole silurare l'ammiraglio. Verso l'archiviazione lampo per il sottosegretario. L'Eni: "Ambiente salvaguardato"

Nel governo scontro su De Giorgi. De Filippo indagato corre dai pm

L' ammiraglio e i pm: domani Giuseppe De Giorgi sarà davanti ai magistrati di Potenza per raccontare la sua verità sullo scandalo petroli che lo vede indagato. Il capo di Stato maggiore della Marina troverà un clima avvelenato sia dal dossier anonimo su di lui, che la Procura di Potenza vuol prendere con le molle, sia per l'iscrizione nel registro degli indagati di Vito De Filippo (Pd), sottosegretario alla Salute ed ex governatore lucano, con l'accusa di induzione indebita.

L'esponente dem, però, è già passato spontaneamente ieri pomeriggio in procura, dove è stato ricevuto dagli inquirenti per «chiarire la sua posizione». Secondo indiscrezioni, la procura starebbe valutando di richiedere al gip un'archiviazione-lampo per il sottosegretario. De Filippo era stato indagato per i presunti scambi di favori «a fini elettorali» con il sindaco dem di Corleto Perticara Rosaria Vicino, agli arresti domiciliari dal 31 marzo scorso. Stando alle intercettazioni, in cambio dell'appoggio politico alla sua corrente, il sottosegretario avrebbe caldeggiato l'assunzione all'Eni del figlio della prima cittadina del comune «petrolifero». Il coinvolgimento nell'inchiesta dell'esponente del governo, prima dei rumors della sua possibile rapida definizione, aveva spinto Beppe Grillo a chiedere, sul suo blog, un passo indietro del politico lucano: «Il ministro Guidi si dimise nel giro di un paio d'ore, quanto ci metterà De Filippo ad andarsene a casa?». A chiedere le dimissioni anche M5S e il capogruppo al Senato del Carroccio, Gianmarco Centinaio, mentre i «dissidenti» grillini di Alternativa libera avevano invitato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin a togliere le deleghe a De Filippo.

Ma non è stato solo il coinvolgimento nell'indagine del dem lucano a tenere banco ieri. Il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi ha difeso il sottosegretario Claudio De Vincenti - finito nelle intercettazioni tra l'ex ministro allo Sviluppo economico Federica Guidi e il suo compagno Gianluca Gemelli come esponente piazzato al Mise dal «quartierino» - dalle accuse pentastellate nel question time. Per la Boschi, però, De Vincenti è vittima di «ipotesi e illazioni che sembrano appartenere al genere fantasy». A surriscaldare il clima giudiziario-politico ha contribuito, come si diceva, anche il dossier anonimo con le accuse a De Giorgi spedito al ministero della Difesa. Sullo sfondo del dossier, che i pm ritengono «poco credibile e pieno di falsi», lo scontro nel governo fra chi vuole sostituire De Giorgi (come il ministro della Difesa, Roberta Pinotti) e chi invece propende (Palazzo Chigi) a lasciarlo in carica fino al prossimo giugno, quando lascerà l'incarico per sopraggiunti limiti di età. Un braccio di ferro che peserà anche nella scelta del successore di De Giorgi come capo di Stato maggiore della Marina. Tra i «falsi» del dossier anonimo ci sarebbe il contratto da 30 milioni che - per il documento - sarebbe stato dato da De Giorgi all'Aeronautical service per realizzare imbarcazioni per i reparti speciali della Marina. Che, in realtà, ha affidato, a trattativa privata, la realizzazione delle navi ad Intermarine, società del gruppo Colaninno.

Intanto, sul fronte dell'inquinamento in Val D'Agri, l'Eni si difende.

Presentando a Potenza uno studio condotto da «consulenti di altissimo profilo» secondo il quale lo stato di qualità dell'ambiente nell'area del Centro oli «è ottimo secondo gli standard normativi vigenti».

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