Politica

Nel programma Conte Bis spunta il Comma Spelacchio

Prima o poi doveva arrivare: nel programma 5 stelle – Pd sottoposto a Rousseau spunta in extremis il “comma Spelacchio”. Ecco di cosa si tratta

Nel programma Conte Bis spunta il Comma Spelacchio

Prima o poi doveva arrivare: nel programma 5 stelle – Pd sottoposto a Rousseau spunta in extremis il “comma Spelacchio”. Il più temuto dagli esponenti del Pd romano che, per voce del dem Stefano Pedica, avevano tentato di mettere le mani avanti: “Anche con il Conte bis non cambia il giudizio negativo sulla giunta Raggi”.

Giusto il tempo per gli esponenti del Pd di esibire la schiena dritta ed ecco arrivare la bastonata che li costringerà a piegarla. L’ultimo punto del programma, il numero ventisei, prevede che “Il governo dovrà collaborare per rendere Roma una capitale sempre più attraente per i visitatori e sempre più vivibile e sostenibile per i residenti”. E’ la risposta a una lamentela pubblica di Virginia Raggi che nei giorni scorsi s’era rivolta stizzita a Luigi Di Maio: “Noto che tra i punti presentati da più parti non c'è Roma Capitale”. Il capo politico non poteva fare finta di nulla. Ed ecco spuntato il comma Spelacchio.

Ma in cosa consisterà questo obbligo di collaborazione del governo Conte bis per rendere Roma “sempre più attraente”? “Viste le condizioni in cui l’ha ridotta la giunta Raggi, -ironizza la forzista Anna Maria Bernini- non dovrebbe essere un’impresa difficile. Basterebbe mandarla a casa“. Obiettivo che, purtroppo per i romani, sembra allontanarsi decisamente dopo il colpo di scena dell’inclusione del caso Roma nella trattativa Pd-M5s.

Più facile immaginare che il governo giallorosso (guarda la casualità dei colori politici) tiri fuori una nuova legge “Salva Roma”, regalando a Virginia Raggi i nuovi poteri che invoca da tempo, come se non bastasse il cattivo uso che ha fatto di quelli che già ha in dotazione.

Non resta che auspicare una soluzione più morbida per rendere Roma “sempre più attraente per i turisti”. Applicare il punto del programma grillopiddino come “comma Spelacchio”. Sarebbe più innocua per la Città eterna una legge che obblighi gli esponenti del Pd e i romani tutti a ripetere in pubblico che a Roma non ci sono buche, le scale mobili della metropolitana non si fermano mai, gli alberi non crollano alla prima pioggia, anzi fioriscono più rigogliosi che mai, le strade sono pulite e i cassonetti olezzanti sono installazioni artistiche, gli autobus sono puntuali e gli occasionali incendi sono in realtà una rievocazione storica di Nerone. Sarebbe inoltre obbligatorio, giurare che Spelacchio è stato il più maestoso albero di Natale mai esistito.

Forse non sarebbe il trionfo della linea onestà-onestà-onestà, ma migliorerebbe l’immagine di Roma, almeno temporaneamente, senza far pagare il conto a tutti gli italiani e nuovi disagi ai romani.

Commenti