Mondo

Nella base Usa un attentatore. "America nazione malvagia"

Mohammed al-Shamrani aveva pubblicato un testo anti Stati Uniti. L'Arabia Saudita: «Non ci rappresenta»

Nella base Usa un attentatore. "America nazione malvagia"

Beirut - A leggere il manifesto di Mohammed al-Shamrani, l'allievo ufficiale che ha compiuto il massacro alla Naval Air Station di Pensacola in Florida sembra di ritornare all'11 settembre. Poco prima di aprire il fuoco nella base aeronavale al-Shamrani ha pubblicato su Twitter un breve programma in cui definiva gli Stati Uniti «la nazione del male». «Sono contro il male e l'America nel suo insieme si è trasformata in una nazione malvagia», ha scritto l'attentatore. «Non sono contro di te perché sei americano, non ti odio a causa delle tue libertà, - continuava - ti odio perché ogni giorno supporti, finanzi e commetti crimini non solo contro i musulmani, ma anche contro l'umanità».

L'allievo ufficiale dell'aviazione saudita frequentava la scuola di volo alla base in Florida. Era in quella sede uno delle centinaia di soldati stranieri. Ha ucciso tre persone, e ne ha ferite altre otto, prima di essere abbattuto. Al-Shamrani era in quella base da due anni e avrebbe dovuto concludere l'addestramento ad agosto. Il corso era pagato da Riad. Nella base sono stanziati 16 mila militari e 7400 civili. Ma questo episodio non è il solo in questa settimana. Segue quello dello scorso giovedì a Pearl Harbour, la storica base navale a 13 chilometri da Honolulu, dove un militare ha aperto il fuoco e ucciso due persone e ferendone una terza prima di togliersi la vita con un colpo alla testa.

La reazione di re Salman allo scempio causato da un connazionale in Florida è stata dura e precisa. Il sovrano ha chiamato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e condannato l'attacco, definito «barbaro». Il leader Usa ha poi spiegato su Twitter che «il re Salman dell'Arabia Saudita ha appena chiamato per esprimere le sue sincere condoglianze e esprimere le sue simpatie alle famiglie e agli amici dei militari che sono stati uccisi e feriti durante l'attacco». Il re «ha detto che il popolo saudita è fortemente arrabbiato per le azioni barbariche dell'attentatore e che questa persona in nessun modo rappresenta i sentimenti del popolo saudita che ama il popolo americano», ha confermato Riad.

Ma il ricordo degli attacchi alle Torri Gemelle e a Washington, condotti da 15 attentatori sauditi su un totale di 13, sono ancora troppo forti negli Stati Uniti. Alcuni di loro avevano preso lezioni di volo civili in America, per poi condurre gli aerei dirottati sui bersagli. Il senatore Rick Scott, ex governatore della Florida, ha chiesto una revisione dei programmi di addestramento per il personale militare straniero sul suolo americano. «Non dovremmo fornire addestramento militare a persone che desiderano farci del male», ha sottolineato. L'attuale governatore della Florida, Ron DeSantis, invece ha dichiarato che il governo saudita «ha un debito» con le vittime.

Il dipartimento della Difesa degli Stati Uniti pensa già a restrizioni. «Ho parlato con il personale a proposito delle misure che usiamo per garantire il giusto controllo e selezione degli studenti stranieri che vengono nel nostro Paese», ha confermato il segretario alla Difesa, Mark Esper. Oggi sono 5181 gli studenti stranieri ospitati, da 153 paesi, compresa l'Italia. I sauditi sono 852. Timothy Kinsella, l'ufficiale comandante della base in Florida ha mostrato però il suo orgoglio sull'accaduto. «Oggi c'è stato un vero eroismo», ha affermato. «Sono devastato. Siamo sotto shock.

Questo è surreale, ma non potrei essere più orgoglioso di indossare l'uniforme che indosso per i miei fratelli e sorelle, civili e non, e per ciò che hanno fatto per salvare vite umane».

Commenti