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«Nella vita bisogna sempre brillare» Così luccica l'uomo di Emporio Armani

I nuovi tessuti contengono fili metallici I pantaloni sono leggeri e comodi

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Quando sulla passerella di Emporio Armani si accende una gigantesca bandiera tricolore e al posto dei modelli sfilano 29 atleti italiani in via di qualificazione per le Olimpiadi di Tokyo 2020, la commozione diventa palpabile e l'entusiasmo incontenibile. Nel gruppo si riconoscono per il sorriso più smagliante campioni paralimpici come Bebe Vio e Alex Zanardi, ma il messaggio che trasmettono tutti insieme con la stessa magnifica tuta blu decorata dal disco della bandiera giapponese colorato però in bianco, rosso e verde finalmente è: W L'ITALIA. Armani è infatti official outfitter del nostro team olimpico e paralimpico a Tokyo dopo Londra 2012, Rio 2016, Sochi 2014 e Pyeongchang 2018. Emozionante sul fonte moda anche la collezione Emporio da cui emerge un uomo che luccica grazie ai nuovi tessuti che contengono un 3% di filo metallico «perché dice Armani - nella vita bisogna sempre brillare o almeno tentare di farlo». La passerella trasmette l'immagine di un tipo che sogna pur restando con i piedi ben piantati a terra, uno che vince e convince perché «tinge di nuovi colori la realtà, supera le convenzioni e crede nella modernità». Tutto è infatti leggero e super portabile a cominciare dai nuovi pantaloni più comodi del solito e dalle giacche inevitabilmente sublimi su cui ogni volta si celebra lo spirito di perfezione del maestro. I colori tolgono davvero il fiato in una magica alternanza di sfumature tra bronzo, tabacco, antracite, rame, verde e blu. Tra gli accessori compaiono bellissimi zaini negli stessi materiali luccicanti dei capispalla, sneaker multimateriche, una via di mezzo tra gli spallacci del paracadutista e le bretelle attrezzate da alpinista, le grandi borse a mezzaluna e i piccoli marsupi. La metà dei modelli (sono ben 89, un piccolo esercito) sono asiatici, una perfetta metafora del cambiamento socio culturale in corso nel mondo.

A sorpresa si registra qualcosa del genere anche da Marni dove negli ultimi tempi l'adorabile Francesco Risso parte per veri e propri voli pindarici costruendo comunque un'autentica poetica di stile. Stavolta, invece, è tutto molto più semplice di quel che sembra con pezzi francamente bellissimi sotto agli immensi e stravaganti cappelli dell'artista Shalva Nikvashvili. «Ho immaginato il matrimonio tra Truman Capote ed Ernesto Che Guevara sotto l'auspicio di MCM Magma, spirito del cambiamento» dice il designer poco prima di far sfilare sotto un soffitto di bottiglie e detriti di plastica una serie di bei modelli tra cui il classico completo formale in tessuto operato bianco totalmente rivisto nelle proporzioni e un'interessante ensemble giacca-camicia e pantaloni verde militare con il motivo mimetico intagliato al laser. Si torna al classico che più classico non si può da Ralph Lauren con i suoi eleganti suit da sera in shantung nei colori forti e vivividi dell'estate in Riviera. Da notale l'uso del cosiddetto «burma pant», un modello di pantaloni militare inglesi che Mr Lauren ama portare anche con la giacca da smoking.

Meno impettita anche se sempre nell'orbita della classicità la bella collezione Corneliani disegnata da Stefano Gaudioso Tramonte che è partito dal nono film di Tarantino Once upon a time in Hollywood prossimamente in uscita sui grandi schermi per costruire un'immagine maschile senza nostalgie e piena di modernità anche se piena di riferimenti nelle forme e nei colori agli anni Sessanta e Settanta presi in esame dal mitico Quentin. Bellissima la maglieria per non parlare dei giubbotti in pelle tra cui uno reversibile su un bomber Varsity da college americano. Tra i giovani merita una menzione speciale Dorian Tarantini, 35 anni, dj con un'autentica devozione alla moda che ha fatto sfilare nella chiesa sconsacrata di Piazza Sant'Eufemia, un'interessante collezione firmata M1992 ispirata dal red carpet e con almeno due prestigiose collaborazioni: Marinella per le cravatte e Swarovsky per i cristalli. Da segnalare oltre alle deliziose camicie con la stampa di una massa di fotografi, alla felpa con la palma d'oro di Cannes, la tracolla-Ipad. Da Trussardi si celebra la terza puntata di Archive + Now, una capsule dedicata alle nuove forme di comunicazione. Il creativo Giorgio Di Salvo non si limita a farsi fotografare con gli storici capi del marchio del levriero, tenta di reinterpretarli con l'occhio fresco di una persona cresciuta a design e streetwear. Luca Magliano che si firma con il solo cognome lavora sugli anni Ottanta e sulla Grecia come riferimento culturale dell'intero Mediterraneo. Resta un po' troppo fermo su quell'idea di un mondo pagano, politeista e pansessuale che è passata dai chitoni alla generazione devastata dall'Aids.

Onore al merito, però, di un giovane che ancora legge libri e giornali.

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