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Nelle chat segrete del MoVimento il processo a De Vito

Spuntano gli screenshot delle chat con cui gli alti gradi romani del MoVimento processarono De Vito davanti ai deputati grillini

Nelle chat segrete del MoVimento il processo a De Vito

Si arricchisce di un altro capitolo, la telenovela tutta interna al MoVimento Cinque Stelle riguardante il presunto complotto ordito ai danni dell'attuale presidente dell'Assemblea capitolina Marcello De Vito.

A fornire il materiale per nuove speculazioni sul conflitto fra le varie correnti romane del M5S è Affari italiani, che pubblica alcuni screenshot della chat interna in cui gli alti gradi pentastellati della Capitale avrebbero "processato" De Vito per screditarlo nella gerarchia grillina. Protagonisti sono l'ex vicesindaco Daniele Frongia, l'attuale capogruppo in Consiglio comunale Paolo Ferrara, la presidente del VII Municipio Monica Lozzi e l'ex consigliere di Municipio Danilo Barbuto. Ma nella chat sarebbero stati presenti tutti i consiglieri comunali e municipali dell'epoca (si parla del 2016, prima delle elezioni amministrative, ndr), ad eccezione proprio di Marcello De Vito e di Tiziano Azzara.

Nella chat vengono ricostruiti i momenti salienti del processo interno a De Vito: il presidente dell'Assemblea sarebbe stato "accusato di abuso d'ufficio con tanto di parere legale" da parte di Virginia Raggi ed Enrico Stefàno davanti a tutti i parlamentari romani del MoVimento. Una vera e propria ordalìa celebrata alla presenza di Roberta Lombardi, Alessandro Di Battista, Carla Ruocco, Paola Taverna e Rocco Casalino. I grandi nomi a Cinque Stelle all'ombra del Colosseo.

Nella chat, De Vito verrebbe accusato da Frongia di aver prodotto atti non concordati coi compagni di partito e soprattutto di "aver diffuso un dossier contro Virginia Raggi in Parlamento". Tutte accuse che, ricorda Affari Italiani, De Vito avrebbe puntualmente smontato.

Più prudente di Frongia, invece, il capogruppo in Consiglio Paolo Ferrara, che sarebbe uomo di Roberta Lombardi, a sua volta acerrima nemica del futuro sindaco Raggi: Ferrara ricorda agli altri che la chat "non è un tribunale" e che bisognerà procedere al voto solo dopo aver consultato le carte. Di fronte alla "linea difensiva" approntata dalla Lombardi a favore di De Vito, però, Frongia risponde con una scrollata di spalle dicendo che essa "non è credibile".

Non solo.

Frongia aggiunge anche di voler vedere se il MoVimento riuscirà a gestire questo "problema interno": altrimenti non sarà in grado di gestire i problemi di Roma.

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