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"Nessuna scissione, Forza Italia unita"

Il consigliere politico azzurro: "Non credo alla rottura di fittiani e verdiniani. Le Regionali? Vicino l'accordo con la Lega"

"Nessuna scissione, Forza Italia unita"

Roma - Onorevole Giovanni Toti, qual è lo stato dei rapporti con la Lega?

«Queste Regionali rappresentano una cartina di tornasole rispetto alla possibilità del centrodestra di tornare a competere per la guida del Paese. Bisogna formare coalizioni in grado di rappresentare l'embrione dell'alleanza per vincere le sfide future. Qui si capirà chi davvero vuole costruire un'alternativa a Renzi e chi, magari per strappare uno zero virgola in più, si rivelerà una sorta di suo socio occulto».

L'alleanza in Veneto è davvero in bilico?

«Berlusconi e Salvini si sono sentiti telefonicamente la settimana scorsa e hanno ribadito la comune volontà di correre insieme. Da allora le trattative con gli sherpa sono andate avanti. Sarebbe assurdo non ritrovarci insieme per sostenere l'esperienza di buongoverno di Zaia».

Riuscirete a chiudere anche in Campania?

«Siamo vicini a un accordo, si tratta di affinare alcuni dettagli. Caldoro ha fatto molto bene. Ncd ha detto ai quattro venti di sentirsi una forza di centrodestra. Non credo voglia favorire l'ascesa di De Luca, peraltro ineleggibile in base alla Severino».

Si è parlato di candidature solitarie di Forza Italia. Solo una mossa tattica o c'è qualcosa di vero?

«Noi guardiamo all'interesse degli elettori e pensiamo sia necessario presidiare il nostro terreno storico insieme agli alleati. Tanto più che esistono le condizioni per giocare la partita fino in fondo anche in Regioni come la Liguria, le Marche e l'Umbria dove il rigetto verso la lunga dominazione rossa è forte. Detto questo non abbiamo alcuna paura di correre da soli. Se necessario siamo pronti. Abbiamo molte cose da dire e una storia da difendere».

Ci sono voci di una possibile doppia scissione parlamentare: da una parte i fittiani, dall'altra i verdiniani.

«Non credo né all'una, né all'altra. Sicuramente la rottura del cammino sulle riforme con Renzi ha rappresentato un trauma, ma non è stato voluto da noi. Renzi per sanare le divisioni interne ha intrapreso un percorso monocratico, modificando le carte in tavola. Per quanto riguarda i fittiani hanno sempre chiesto più nerbo nel fare opposizione. Adesso il partito si schiera su posizioni più dure. Proprio ora che Forza Italia è tornata a opporsi al governo a 360 gradi la loro posizione sembrerebbe strumentale e toglierebbe valore alla battaglia che hanno fatto fino a oggi».

Fitto minaccia di candidarsi in Puglia.

«Mi auguro davvero che questo non accada. A Fitto chiedemmo mesi fa la sua disponibilità e disse di no. Abbiamo scelto tutti insieme una persona perbene e un ottimo candidato: Francesco Schittulli. Se Fitto si candidasse sarebbe la negazione di ciò che ha sempre sostenuto, sarebbe surreale».

Renzi ha ottenuto la calendarizzazione del voto sull'Italicum prima delle Regionali. Questo può rappresentare un pericolo?

«Renzi procede sempre con la massima fretta sui provvedimenti sbagliati. Le priorità degli italiani non sono certo la legge elettorale, le riforme costituzionali o della Rai, mentre si riducono i fondi per la sicurezza, non ci si occupa di fermare l'immigrazione clandestina che è ormai un esodo biblico incontrollato o di ridurre - come torna a chiedere Confcommercio - la pressione fiscale. Sull'Italicum Renzi ha imposto, con una modifica dei patti iniziali, il premio alla lista invece che alla coalizione. Servono regole equanimi rispetto ai giocatori in campo, non l'arroganza del potere, quello della sinistra».

Silvio Berlusconi tornerà a un ruolo più visibile?

«Berlusconi è in campo, è fortemente operativo e impegnato in continue riunioni. L'assoluzione lo ha ripagato soltanto parzialmente delle sofferenze subite. Non dimentichiamoci che il processo Ruby ha cambiato la storia d'Italia, facendo cadere l'ultimo governo eletto dai cittadini. La Procura di Milano dovrebbe renderne conto, anche se va dato atto alla magistratura che è stata capace di emendare se stessa.

Purtroppo lo stalking giudiziario non è ancora finito, ma Berlusconi saprà reggere all'urto e tornare a guidarci per cambiare il Paese come fino a oggi solo il centrodestra ha fatto».

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