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No, è l'ennesimo dispetto

È più facile distruggere una casa diroccata che ricostruire, o quanto meno tentare lo sforzo di irrobustire delle fondamenta provate dal tempo

No, è l'ennesimo dispetto

È più facile distruggere una casa diroccata che ricostruire, o quanto meno tentare lo sforzo di irrobustire delle fondamenta provate dal tempo. È il segno di questi tempi liquidi, usa e getta, in cui ciò che una volta era mattone diventa creta, plasmabile a uso e consumo di chi se lo ritrova in mano. I rapporti personali, le persone, sono come monopattini: si prendono per fare un percorso, un figlio, e poi si lasciano, in mezzo alla strada. Difficile farci l'abitudine se si è vissuti in famiglie all'antica, dove il sentimento era un collante a base di rispetto, complicità, educazione, financo amicizia.

L'universo femminile esulta giustamente per la decisione della Consulta di regalare loro l'ultima briciola che ci era rimasta attaccata. Ma è una felicità un po' triste. Certo, The winner takes it all, abbiamo perso e adesso tocca a loro. È colpa nostra, ce la siamo cercata. Avremmo dovuto costruire un mondo a misura di donne, con carriere da donne e per donne, lasciando loro la possibilità di scegliere. E quando quel bivio tra la carriera è la famiglia è diventato impervio, le donne hanno scelto la strada che il mondo costruito dagli uomini ha indicato loro. Certo, qualche donna old style è rimasta. Si divide tra il lavoro e la casa, a volte si annulla, si spacca in quattro, cucina e ci urla dietro per la briciola, poi ci sorride e ci offre il caffè. Ma sono merce rara, e chi ce l'ha dovrebbe tenersela stretta. Le altre sono entrate nel club dei bread winner, quelli che portano a casa il pane. E hanno scelto di camminare al nostro passo, ma per farlo alla nostra velocità le donne hanno scartato i figli come pietre d'inciampo, hanno deciso che la scelta di portare avanti la gravidanza era solo roba loro, anzi no perché devono scalare l'azienda, hanno il brunch a Parigi, la conference call con Dubai e non hanno tempo per pappette e tettarelle. Qualcuna invece preferisce fare la mamma a tempo perso perché fa curriculum ed è glamour, l'utero è mio anzi no, c'è pure chi paga per far fare il lavoro sporco della maternità alle rider ucraine, che se la consegna è fallata si rimanda indietro. Tanto, a tenere i bambini ci pensano i papà, anzi no, ci sono le tate e la Playstation, alè. La Consulta ieri ci ha tolto, quasi per dispetto, l'ultima dignità che ci era rimasta. Quella di dare un nome, una dinastia, a quel figlio che già ci apparteneva poco. Oggi gli uomini sono a malapena donatori, di tempo, soldi e Dna, un'identità che nessuna sentenza può cancellare.

Teniamocela stretta, finché si può.

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