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No Tav, Grillo si difende: "Non vi abbiamo traditi"

Il fondatore del Movimento 5 Stelle: "Non avere i numeri per bloccare l'inutile piramide non significa essersi schierati dall'altra parte"

No Tav, Grillo si difende: "Non vi abbiamo traditi"

Dopo l'approvazione delle quattro mozioni a favore del Tav Torino-Lione da parte del Senato, sono attese ore caldissime per il futuro del governo gialloverde. La maggioranza è praticamente spaccata: da una parte il Movimento 5 Stelle si è visto respingere la sua proposta contraria all'opera; dall'altra la Lega ha votato insieme a Forza Italia, Fratelli d'Italia e Partito democratico. Dura sconfitta da incassare per i pentastellati, che dunque devono arrendersi e cedere all'alta velocità.

L'esito delle votazioni odierne ha provocato l'ira da parte dei No Tav, che hanno espresso molta delusione nei confronti del movimento capitanato da Luigi Di Maio. Ma sul proprio profilo Facebook Beppe Grillo ha voluto precisare la posizione del M5S: "La pacatezza ostentata non cambia il senso alle parole che ha usato: tradimento. Il MoVimento vi ha tradito, ha tradito la Val di Susa, il Movimento No TAV e sopratutto tradito e deluso Alberto Perino. Tradire, anche se non è un termine di moda, significa qualcosa come passare dalla parte dell’avversario. La sua è una pacatezza ipocrita che fa l’occhiolino a chi si è dimenticato cosa significhi quella parola". Proprio l'attivista contrario al Tav recentemente aveva giudicato "una presa per i fondelli" la mozione presentata dai 5 Stelle.

La posizione di Grillo

Il fondatore del Movimento ha poi proseguito: "Non avere la forza numerica per bloccare l’inutile piramide non significa essersi schierati dalla parte di chi la sostiene. Il mainframe che vuole la TAV come feticcio di un sole dell’avvenire lo conosco bene, ma non avrei mai immaginato che lei avrebbe provincializzato, anche cerebralmente, la lotta contro queste opere inutili e dannose".

Grillo ha poi replicato all'attacco di Alberto Perino: "I suoi sforzi per insultare me ed il movimento, con tarda pacatezza, esprimono la dinamicità di un fermacarte, incapace di farsi delle nuove domande, mentre l’avversario ha già cambiato pelle moltissime volte".

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