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"Noi siamo credibili su tasse e welfare E i populisti beceri non vinceranno»

L'ex ministro Mara Carfagna spiega: «Macché svolta, da sempre al fianco dei cittadini»

"Noi siamo credibili su tasse e welfare E i populisti beceri non vinceranno»

Roma Onorevole Mara Carfagna, qual è lo stato di salute di Forza Italia?

«Sicuramente Forza Italia vive un momento di ripresa importante, sia nei territori, sia a livello nazionale. Dopo l'operazione di palazzo che ha portato alla caduta del governo Berlusconi, la condanna per reati per i quali era stato già precedentemente assolto, un voto parlamentare che ha portato alla sua decadenza fuori da ogni regola, emerge un crescente desiderio da parte degli elettori di una voce di centrodestra responsabile e credibile».

È difficile, di questi tempi parlare alla testa piuttosto che alla pancia del Paese?

«Credo che la gente e gli elettori siano in grado di distinguere tra chi fa del populismo becero e chi, riconoscendo i problemi che hanno determinato l'ascesa dei populismi, non li nega ma si candida a offrire soluzioni».

Un tempo Forza Italia contava su slogan e battaglie forti, immediate e riconoscibili.

«Il programma attuale di Berlusconi collegherà i nostri principi storici a un mondo che è cambiato. Il baricentro del centrodestra è una proposta liberal-popolare. Povertà, occupazione, welfare, immigrazione, sicurezza, terrorismo: queste le priorità a cui è urgente dare risposte».

Meno tasse per tutti: slogan ancora attuale?

«Non reintrodurremo mai le tasse sulle casa e quelle di successione ma combatteremo l'oppressione burocratica. Vogliamo un'Europa che non si occupi di concessioni balneari ma controlli l'immigrazione e garantisca crescita e benessere».

Anche Renzi critica l'Ue.

«Sì ma Renzi accettava e votava tutto per poi fare la voce grossa davanti ai giornalisti. Berlusconi è riuscito a far modificare i trattati per avere più flessibilità e lottava in sede negoziale. La sua assenza in Europa si sente».

Ha sorpreso la proposta di Berlusconi per un programma sociale contro la povertà.

«Forza Italia è sempre stata una forza di popolo in connessione con le masse. È il partito che ha ridotto le tasse nel 2005 per 13 miliardi di euro, ha introdotto la social card, la no tax area, ha aumentato le pensioni minime, la cassa integrazione in deroga, ha varato il garante dell'infanzia e leggi contro lo stalking».

Si sta anche battendo per le vittime del femminicidio.

«Siamo riusciti a vincere la nostra battaglia con un fondo di due milioni per finanziare misure a sostegno a favore di questi orfani speciali. È la prima volta che accade».

Qual è lo stato dei rapporti di Forza Italia con Confindustria nel recente passato molto sbilanciata a favore di Renzi?

«A Confindustria ricordo che con noi al governo il Pil ha sempre avuto segno positivo, i consumi aumentavano e la disoccupazione diminuiva. I vertici hanno adottato posizioni fin troppo entusiastiche verso Renzi ai limiti dell'opportunismo; mentre la base ha colto meglio il carattere velleitario e transitorio di quelle misure di cui pagheremo il conto ora con una manovra aggiuntiva. Renzi non ha sfruttato l'opportunità legata ai bassi tassi, al Quantitative Easing, al cambio euro-dollaro e al prezzo del petrolio. Ha speso 10 miliardi per i bonus, 20 miliardi per gli sgravi contributivi e ha usato 19 miliardi di flessibilità concessi dall'Ue per condannarci al penultimo posto in Europa per crescita. Cosa sarebbe accaduto se quei fondi fossero stati investiti per ridurre le tasse a famiglie e imprese?».

Cosa pensa delle inchieste giudiziarie che stanno interessando il Giglio Magico renziano?

«Ciò che emerge è inquietante. La Consip dovrebbe essere un monumento alla trasparenza.

Ma non saremo certo noi che per anni abbiamo subito l'uso politico della giustizia a usare le inchieste come una clava per colpire avversari politici che vogliamo sconfiggere nelle urne».

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