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Nomine Rai, M5S contro Renzi: "Niente blitz in vista del referendum"

Nomine Rai, in Vigilanza l'M5S va all'attacco del governo: "No a blitz autoritari in vista del referendum"

Nomine Rai, M5S contro Renzi: "Niente blitz in vista del referendum"

Politica in fibrillazione in vista del referendum del prossimo autunno, che deciderà le sorti del Paese e, in primis, quelle del governo Renzi. E in una situazione così delicata il ruolo dell'informazione è di fondamentale importanza. A tale proposito il presidente della commissione Vigilanza Rai, Roberto Fico (M5S), mette le mani avanti e avverte l'esecutivo: "In vista di una campagna referendaria cruciale per la democrazia - scrive su Facebook - non si proceda a nominare direttori di testata schierati per l’uno o per l’altro campo. Fino a oggi i dati parlano chiaro, il Sì è dilagante. Dobbiamo scongiurare qualsiasi tentativo di blitz autoritario".

Capitolo stipendi. Se il tetto non viene rispettato, osserva Fico, "gli unici responsabili sono Renzi e la maggioranza. Non solo non hanno fatto nulla per reintrodurre il limite, ora fingono anche di indignarsi. Sono la quintessenza dell'ipocrisia".

"Peraltro - incalza Fico - il direttore generale della Rai in commissione di Vigilanza è stato molto chiaro sul punto, dichiarando di non aver contrattato il proprio stipendio ma di aver accettato la proposta che gli era stata fatta. Per questo chiederò che i responsabili del governo, Renzi in primis, e Padoan, vengano in commissione di Vigilanza a fare piena chiarezza sulla vicenda e sullo sforamento del tetto agli stipendi".

Il Pd: "Ma di quale blitz vaneggia Fico?"

"Ma di quale blitz autoritario vaneggia Fico? - si domanda il senatore del Pd Francesco Verducci, vicepresidente della Commissione di Vigilanza Rai -. Ma di quale dilagante campagna per il Sì farnetica? Si rilegga i dati, e potrà verificare l’equilibrio tra le forze politiche nell’informazione Rai. E soprattutto la smetta di intromettersi nelle nomine, che spetta alla Rai fare in autonomia e non certo a lui. Fico - prosegue Verducci - ha un atteggiamento che ricorda quello dei 'capataz' della prima Repubblica. Ma la riforma della 'governance' che abbiamo voluto quel tempo lo ha cancellato, con buona pace di Fico. Io mi aspetto invece dai vertici dell’azienda di tenere fede a quanto sempre detto in questi mesi: e cioè che le nomine vengono fatte e le persone vengono scelte sulla base dei progetti e dei piani, e non viceversa.

Quando ci saranno nuove nomine, in particolare nel campo dell’informazione - conclude Verducci - mi aspetto quindi che stiano dentro la presentazione di un progetto chiaro, non certo avulse da esso o isolate".

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