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"Non luogo a procedere ​per le guardie padane"

Ci sono voluti 19 anni per arrivare alla parola fine sulla vicenda delle Guardie Padane

"Non luogo a procedere ​per le guardie padane"

Ci sono voluti 19 anni per arrivare alla parola fine sulla vicenda delle Guardie Padane. Il giudice dell’udienza preliminare di Bergamo Tino Palestra ha deciso oggi il non luogo a procedere per 33 imputati della vicenda iniziata nel 1996, quando l’allora procuratore di Verona Guido Papalia aveva deciso di indagare sul gruppo di militanti che si incaricavano del servizio d’ordine durante le manifestazioni della Lega Nord e che per il pm erano invece una sorta di organizzazione militare parallela. Già usciti dall’inchiesta negli anni personaggi come Umberto Bossi, Roberto Maroni, Francesco Speroni, Roberto Calderoli, Mario Borghezio, Giancarlo Pagliarini e Marco Formentini (gli stessi Senato e Camera avevano decretato "l’insindacabilità" delle loro condotte, propendendo per la linea del servizio d’ordine) l’inchiesta era invece continuata per gli altri indagati. Nel 2010 a Verona il primo rinvio a giudizio. Nel 2014 il tribunale veronese aveva accolto l’eccezione di incompetenza territoriale presentata da uno degli avvocati e il fascicolo era arrivato a Bergamo, visto che la prima uscita pubblica delle Guardie Padane era avvenuta durante il raduno di Pontida del 1996. Il pm Gianluigi Dettori aveva chiesto il processo per tutti con l’accusa di associazione militare a scopi politici. Ma oggi il gup Tino Palestra ha dichiarato il non luogo a procedere.

Fra 30 giorni le motivazioni.

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