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"Non siamo zerbini del Carroccio Primarie? Ma a 5"

L'intervista a Massimo Mallegni

"Non siamo zerbini del Carroccio Primarie? Ma a 5"

Roma - Massimo Mallegni, senatore di Forza Italia, ex sindaco di Maria di Pietrasanta, imprenditore: che pensa del piano di rinnovamento del partito?

«Già lo scorso anno è iniziato un rinnovamento, con il 70% di nuovi eletti in parlamento. Se sono senatore vuol dire che funziona l'ascensore sociale, in base a merito e curriculum. Per esempio, la Carfagna per il consiglio comunale di Napoli ha preso 9.400 preferenze, io ne ho prese 7.000 ogni volta che ho corso da sindaco».

Il duo Carfagna-Toti garantisce da liti interne ed eventuali scissioni?

«Non c'è un duo, sono coordinatori fino al Consiglio nazionale del 13 luglio. Berlusconi ha chiarito che la discussione interna a Fi è meglio che la costruzione di leaderini di partitini».

Lei ha criticato Toti perché ha fatto le sue critiche da fuori e non nelle sedi di Fi e ha portato voti agli alleati più che a Fi.

«Gli ho detto che avrei preferito che la campagna per le europee l'avesse fatta per Fi è non per Fdi e che fosse venuto all'ufficio di presidenza invece di attaccarci sui giornali».

Si delineano primarie Toti-Carfagna?

«Così non cambierebbe niente. Ci lamentiamo, Toti per primo, delle nomine di Berlusconi e allora alle primarie ci devono essere più persone, direi massimo 5, e non solo i due nominati dal leader».

E gli elettori?

«I cittadini anche non iscritti, gli amministratori locali e i parlamentari. Però con un voto ponderato, un terzo un terzo e un terzo».

Berlusconi ha annunciato un board a 5, ma Toti attacca il vicepresidente Tajani, che con le capogruppo Bernini e Gelmini ne fa parte.

«Toti e Carfagna faranno proposte su indicazione di Berlusconi e se ne discuterà. Capisco che Toti sia imbarazzato, perché voleva sfasciare tutto e nei suoi messaggi scriveva che l'unica cosa che Berlusconi potesse fare era scegliere la lapide del partito. Dovrebbe avere l'umiltà di confrontarsi, tutto dovrà essere condiviso nel board e l'ultima parola sarà di Berlusconi».

Lei si candida a governatore della Toscana, per maggio?

«Ho dato la mia disponibilità e il 29 aprile ho chiesto a Toti appoggio. Mi ha risposto che agli ortodossi di Fi non l'avrebbe dato, salvo che non avessi fatto endorsement al suo movimento».

Come cambierà lo Statuto?

«Dovrà prevedere elezioni di un coordinatore nazionale e di coordinatori regionali. Anche se la Lega è al 35% e Salvini ha fatto il contrario, non eleggendo nessuno ma commissariando tutte le regioni».

L'importante è la linea politica?

«Essere opposizione in parlamento e maggioranza nel Paese non ci ha giovato.

Dobbiamo affrancarci da ogni tipo di zerbinaggio verso la Lega e avere una linea chiara».

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