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"Nostra figlia immunodepressa a scuola non sarà più al sicuro"

L'allarme dei genitori di Angela Stella: "Non può avvicinarsi a chi non è stato vaccinato. Se si ammala rischia la vita"

"Nostra figlia immunodepressa a scuola non sarà più al sicuro"

«Pronto, chi è? No, la mamma è fuori, ti passo il mio fratellone».

Angela Stella ha sei anni, una voce dolcissima ed è una bambina immunodepressa, che vive a Padova. Si è ammalata nel 2015 di anemia aplastica e solo grazie ad un donatore statunitense di 24 anni, ha potuto salvarsi tramite un trapianto di midollo. È stata ricoverata per quasi un anno in ospedale e per altri dodici mesi è rimasta chiusa in casa, in convalescenza. Ora sta meglio ma a causa della chemioterapia fatta durante il trapianto non ha ancora anticorpi sufficienti per combattere le malattie, soprattutto quelle infettive come il morbillo e la rosolia, e non può ancora fare le vaccinazioni.

Lei, però, dal settembre scorso è felice. È rientrata in comunità, ha frequentato la prima elementare in una scuola pubblica, ma in una classe «blindata» dove tutti i suoi compagni sono vaccinati. E questo grazie alla disponibilità di insegnanti e genitori che le hanno creato una cintura di protezione. «Era così contenta di tornare a stare con gli altri bambini che il primo sabato e domenica ci ha chiesto perché non potesse andare a scuola lo stesso. E noi abbiamo faticato a farle capire che nel week end la scuola è chiusa» racconta il papà, Nicola Pomaro, ingegnere da sempre schierato per l'obbligatorietà dei vaccini, in difesa dei più deboli.

Ma ora le nuove regole che di fatto cancellano l'obbligo di vaccinarsi prima di entrare in una materna o elementare, remano contro quei 1.500 bambini che ogni anno diventano immunodepressi.

Angela Stella è una piccola testimone della muta schiera dei malati, i suoi genitori la difendono con ammirevole tenacia, ma ora sono avviliti. «Siamo tornati indietro come i gamberi spiega Nicola il governo farà entrare a scuola anche i bambini non vaccinati. E mia figlia non sarà più al sicuro. Questi ragazzini girano ovunque, non solo tra le classi, ma anche nel quartiere, nella città. E nostra figlia non potrà entrare in un cinema, in un centro commerciale, non potrà seguire uno sport, andare ad una festa».

Anche Federica, mamma di Angela Stella, non si fa una ragione per questa retromarcia. «Vaccinare o meno i propri figli non è una questione di libertà, ma si tratta di scegliere la cosa più giusta. E i costi e benefici devono essere stabiliti da persone competenti. Solo gli esperti possono fare delle scelte ponderate e i politici devono affidarsi a loro. Se alcuni medici remano contro i vaccini provocano paure ingiustificate e influenzano la popolazione che non si vaccina più. Ma nessuno di questi no vax si mette nei panni delle famiglie che vive un calvario quotidiano come il nostro».

Già, perché da anni, la famiglia di Angela Stella non sa cosa sia una cena tra amici. Il «fratellone» della piccola malata non può invitare a casa i suoi compagni. E la stessa bimba può ospitare solo un'amica per giocare il pomeriggio, purché rigorosamente vaccinata.

E le vacanze? «Siamo andati al mare spiega Nicola ma abbiamo affittato un bungalow per restare soli e in spiaggia eravamo sempre all'erta. Come si fa a chiedere a un estraneo se il proprio bambino ha fatto tutte le vaccinazioni? È imbarazzante, ci prendono quasi per pazzi».

E poi c'è il calvario delle feste tra bambini. «Nei luoghi chiusi è difficile portare Angela Stella racconta Federica ma ci sforziamo di farle avere una vita quasi normale. Non possiamo sempre dirle di no. Una volta però ha avuto la dissenteria, ma mentre agli altri bambini è passata subito, a lei il mal di pancia è durato tre mesi». Chi è custode di un bambino immunodepresso vive con il fiato sospeso. «Tutto diventa uno stress spiega Federica - persino al ristorante dobbiamo chiedere una saletta riservata. Non posso portarla con me a fare shopping o in alcun luogo promiscuo, né posso farle frequentare dei corsi sportivi. Si vive in funzione delle sue esigenze, la nostra è sopravvivenza pura. Se si ammala non sappiamo cosa succede, può andare bene o può andare male...».

E a settembre, quando le aule si riempiranno di bambini, Angela Stella rischia di essere contagiata da qualche bambino non vaccinato magari di morbillo.

«E noi siamo disarmati commenta amaramente Nicola - vittime come nostra figlia di una politica irresponsabile ed egoista».

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