Cronaca nera

Nubifragi nel Nord Italia. Donna muore in Brianza schiacciata da un albero

Stazioni chiuse, tetti scoperchiati, aerei in tilt. È il "downburst", che fa più danni dei cicloni

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Dieci minuti, quindici al massimo. Alle bombe d'acqua che si sono abbattute ieri sul Nord dell'Italia è bastato così poco per devastare strade e stazioni. Con una violenza a cui, sembra, ci dovremo abituare. Tale da spezzare i tronchi degli alberi e farli cadere come birilli sulle auto e sui tetti delle case. Uno di questi ha ucciso una donna di 58 anni a Lissone, in Brianza, travolta mentre stava andando al lavoro a piedi.

Gli interventi dei vigili del fuoco a Milano e nell'hinterland sono stati moltissimi: metropolitana allagata a Milano, cavi dei tram tranciati dai rami, tegole di alcune smantellate dal vento. La comunità Exodus è stata evacuata per il rischio di esondazione dei fiumi milanesi, Lambro e Seveso. La stazione di Gallarate - uno degli snodi principali del traffico dei pendolari della Lombardia - è stata chiusa per alcune ore. Idem la stazione di Monza, dove i binari sono stati ricoperti da rami, calcinacci e detriti trasportati dal vento. Qui una donna è stata salvata mentre annaspava in un sottopasso, dove l'acqua l'aveva fatta scivolare intrappolandola.

Chi lo ha vissuto parla di uno scenario apocalittico, in cui il cielo si è letteralmente oscurato di colpo in pieno giorno. E gli effetti sono stati simili a quelli provocati dai cicloni. Gli esperti lo chiamano downburst, definito anche come raffica discendente: è un fenomeno meteorologico che consiste in forti raffiche di vento discensionali che possono raggiungere anche i 100 km all'ora. E che provocano danni su superfici ben più estese rispetto a quelle interessate da un tornado.

Il nubifragio «itinerante» ha anche provocato parecchi danni al traffico aereo. Un Boeing 767-300 della Delta Airlines decollato dall'aeroporto di Malpensa alle 12,50 con destinazione New York, mentre transitava subito dopo il decollo nei cieli del novarese, è stato colpito da una pesante grandinata, che ha causato danni talmente gravi da rendere impossibile il viaggio. Per ragioni di sicurezza il comandante ha chiesto e ottenuto di atterrare su Roma Fiumicino, dove è arrivato alle 13,55 senza problemi ulteriori.

Di contro, altri problemi aerei, in altre parti d'Italia sono stati provocati dal caldo eccessivo e dal vento. È il caso della Sardegna, dove i 47 gradi raggiunti dal termometro hanno provocato ritardi di ore per i voli diretti in Costa Smeralda. E dove le raffiche di vento hanno costretto a dirottare gli aerei. A Olbia i voli easyJet da Amsterdam e da Milano sono stati fatti atterrare a Cagliari, il volo proveniente da Parigi è stato dirottato su Alghero: la pista era troppo rovente per permettere un atterraggio in sicurezza, l'asfalto si scioglieva sotto le ruote dell'aereo.

Con il grande caldo e i temporali torna l'allerta per possibili crolli di blocchi dal ghiacciaio di Planpincieux, nella Val Ferret, a Courmayeur. Uno dei pochi luoghi di questo genere al mondo monitorati 24 ore su 24, vista la presenza di una vallata turistica alle sue pendici. A pesare è stato lo zero termico, salito nei giorni scorsi a 4,800 metri di quota. «Le temperature di questi giorni incidono molto.

L'assenza di rigelo notturno per il ghiacciaio è una sofferenza terribile» spiega Jean Pierre Fosson, segretario generale della Fondazione montagna sicura, l'ente che tiene sott'occhio ogni minimo movimento del Planpincieux.

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