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Nuova bufera sulla Appendino: il sindaco indagato per falso in atto pubblico

Il sindaco indagato per falso in merito al bilancio 2016. Nel mirino un debito fantasma di 5 milioni. Sotto accusa anche l'assessore

Nuova bufera sulla Appendino: il sindaco indagato per falso in atto pubblico

Bufera a Torino. Un'altra tegola per il Movimento 5 Stelle. La sindaca Chiara Appendino è stata iscritta nel registro degli indagati dalla Procura di Torino per il reato di falso ideologico in atto pubblico, nell'ambito dell'inchiesta sull'ex area Westinghouse e, in particolare, su un debito da 5 milioni di euro del Comune nei confronti di Ream, società partecipata della Fondazione Crt, scomparso dal bilancio 2016 del Comune.

Lo scorso luglio, la Guardia di Finanza aveva acquisito da Palazzo civico varia documentazione relativa all'area ex Westinghouse, di fronte al Palazzo di giustizia, dove dovrebbe sorgere un centro congressi da 5mila posti e un ipermercato. L’indagine era stata aperta nei mesi scorsi in seguito a un esposto dei capigruppo di opposizione Alberto Morano (lista Morano) e Stefano Lo Russo (Pd). La Procura di Torino indaga in merito alla vicenda Ream anche sul capo di Gabinetto del Comune, Paolo Giordana, e sull'assessore al Bilancio, Sergio Rolando.

"Vi comunico che mi è appena stato notificato un avviso di garanzia dalla Procura di Torino per la vicenda Ream. Sono assolutamente serena e pronta a collaborare con la magistratura, certa di aver sempre perseguito con il massimo rigore l'interesse della città e dei torinesi. Desidero essere ascoltata il prima possibile al fine di chiarire tutti gli aspetti di una vicenda complessa relativa all’individuazione dell’esercizio di bilancio al quale imputare un debito che questa amministrazione mai ha voluto nascondere", ha dichiarato la Appendino. In serata dopo tre ore di colloquio con i magistrati ha aggiunto: "Siamo qui proprio perché non abbiamo nulla da nascondere. Non entro nel merito di quello che ci siamo detti perché c'è un indagine in corso ma ho piena fiducia nella magistratura.

Abbiamo lavorato nell'interesse dei torinesi".

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