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Una nuova grana per Renzi: depenalizzate droghe leggere

Blitz di Orlando: la coltivazione della cannabis derubricato a illecito amministrativo. Si apre un nuovo scoglio per la maggioranza

Una nuova grana per Renzi: depenalizzate droghe leggere

Dopo il braccio di ferro sul reato di clandestinità, la maggioranza si trova a dover affrontare un nuovo scoglio. La coltivazione non autorizzata della cannabis rischia, infatti, di essere derubricata a un semplice illecito amministrativo. Come spiega il Messaggero, chi coltiverà sostanze stupefacenti non finirà più in carcere ma si beccherà soltanto una sanzione che potrà escillare dai 5 ai 30mila euro. Ma il ministro della Giustizia Andrea Orlando assicura che "riguarda solo chi, avendo ottenuto l'autorizzazione alla coltivazione a scopo terapeutico, viola quella prescrizione".

La delega al governo, contenuta nel disegno di legge sulla messa alla prova, scade il prossimo 17 gennaio. Matteo Renzi non potrà quindi posticipare lo scontro, come invece è risucito a fare stoppando la cancellazione del reato di clandestinità. "È opportuno procedere alla depenalizzazione dei reati di immigrazione clandestini e di coltivazione di piante proibite sul territorio nazionale - spiega la presidente della commissione Giustizia, la piddì Donatella Ferranti - in considerazione del principio secondo cui la sanzione penale deve essere considerata dall'ordinamento come una extrema ratio". Ad oggi chi coltiva la cannabis rischia fino a un anno di carcere. All'articolo 3 sulle depenalizzazioni la bozza del Guardasigilli ha aggiunto un comma che cancella di fatto il carcere. Chi sarà beccato, si legge al comma 7, "è soggetto, salvo che il fatto non costituisca reato, alla sanzione amministrativa pecuniaria da euro 5mila a euro 30mila".

Orlando ha precisato il contenuto della riforma del Codice spiegando che "non si tratta di depenalizzare il reato per chi coltiva l'erba in terrazzo" ma di "rendere reato amministrativo quello che oggi è reato penale e che riguarda solo chi, avendo ottenuto l'autorizzazione alla coltivazione a scopo terapeutico, viola quella prescrizione". Una fattispecie che oggi è considerata, appunto, reato penale e prevede, quindi, un processo che si conclude comminando una pena detentiva, commutabile poi in sanzione pecuniaria.

Intervenendo sul codice per portare la violazione della prescrizione per chi ottiene l'autorizzazione alla coltitvazione a scopo terapeutico a semplice illecito amministrativo, si sgravano i tribunali di un carico di lavoro importante mantenendo però la stessa sanzione pecuniaria.

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