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Nuova procedura Ue contro TikTok. "Tossico per i bimbi, dà dipendenza"

Nel mirino la versione "Lite": "L'azienda fornisca prove sulla sicurezza"

Nuova procedura Ue contro TikTok. "Tossico per i bimbi, dà dipendenza"

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Più clicchi, più guadagni. Più metti «mi piace» ai video, più vinci premi. Un meccanismo «infernale» quello delle nuove funzionalità di TikTok. Una sorta di addestramento che ci trasforma tutti i cricetini dipendenti dalla piattaforma in cambio di piccole ricompense, ci rende incapaci di smettere di scrollare e cliccare, scrollare e cliccare. Insomma, una trappola in grado di creare una dipendenza simile a quella del gioco d'azzardo, dove l'adrenalina annebbia la mente.

Per questo la Commissione europea ha aperto un secondo procedimento formale contro TikTok in base alla legge sul digitale Dsa. Vuole verificare se l'opzione Lite, per ora lanciata in Francia e Spagna, ha violato le regole oppure no.

«Sospettiamo che la versione TikTok Lite sia tossica e crei dipendenza, in particolare per i bambini. A meno che TikTok non fornisca prove convincenti di sicurezza, cosa che fino ad ora non è riuscita a fare, siamo pronti ad attivare misure provvisorie del Dsa, tra cui la sospensione del programma di premi di TikTokLite» scrive il commissario Ue al Mercato interno Thierry Breton.

Le piattaforme online molto grandi sono obbligate a presentare una relazione di valutazione del rischio prima di lanciare qualsiasi nuova funzionalità. Ma finora la piattaforma cinese ha ignorato qualsiasi regola e - ancora una volta - ha fatto spallucce al rischio per i bambini: non esiste infatti alcun modo per verificare l'età degli utenti. E «rendere schiavo» un minorenne del giochino porta-amici-ti-arriva-il-premio, guarda-il-video-e-vinci può essere deleterio per lo sviluppo cerebrale in piena adolescenza.

La Commissione condurrà un'indagine approfondita in via prioritaria. Inoltre, ha inviato a TikTok una richiesta formale di informazioni, obbligando la società a fornire una risposta alla sua richiesta del 17 aprile. La relazione sui rischi era attesa per il 18 aprile ma sul tavolo dei commissari europei non è arrivato un bel niente. TikTok ha tempo fino a stasera per rimediare e fino al 3 maggio per fornire le altre informazioni richieste su strategie di controllo e tutela minori.

Nel caso in cui TikTok non risponda, la Commissione può imporre ammende fino all'1% del reddito totale annuo o del fatturato mondiale del provider e sanzioni periodiche fino al 5% del reddito medio giornaliero o del fatturato mondiale annuo del provider.

Data l'incapacità di TikTok di presentare la valutazione dei rischi che avrebbe dovuto essere effettuata prima del lancio di TikTok Lite, la Commissione fa crescere i sospetti sulla violazione della legge, altrimenti non si spiegherebbe tanta reticenza.

La piattaforma cinese non è solo nel mirino dell'Ue ma anche degli Stati Uniti che hanno appena imposto un aut aut alla società cinese: o vende o il social verrà bloccato. «Così negate la libertà di espressione a 170 milioni di americani. verrebbero devastate 7 milioni di imprese e chiuderebbe una piattaforma che contribuisce 24 miliardi di dollari all'economia americana, ogni anno» ha risposto il portavoce della piattaforma.

Almeno è una risposta.

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