Cronache

Nuova stretta sui centri accoglienza: Mineo e Capo Rizzuto, appalti tagliati

Recuperati quasi 5 degli 8 milioni destinati alle due strutture

Nuova stretta sui centri accoglienza: Mineo e Capo Rizzuto, appalti tagliati

Antonella Aldrighetti

Dopo l'annuncio della revisione ai costi dell'accoglienza, ribadito più volte dall'inquilino del Viminale sia nelle occasioni pubbliche che durante i suoi monologhi social, arriva la prima poderosa sforbiciata. L'obiettivo sarebbe quello di dimezzare a stretto giro quei 5 miliardi di euro impegnati a ripetizione negli ultimi due anni per ospitare gli immigrati. E per centrare l'obiettivo Matteo Salvini è partito col mettere mano alle spese per la ristrutturazione delle strutture d'accoglienza già deliberate dal predecessore Marco Minniti durante il governo Gentiloni. Segno che, il leader del Carroccio, ha davvero l'intenzione di invertire la rotta e rinnovare l'intera gestione degli immigrati sul territorio.

Se a gara assegnata c'è poco da rivedere in quanto a diaria e impegni extra diversamente si possono correggere i tetti degli appalti in corso. E così è stato. Ed ecco arrivare i primi risultati: in una settimana sono rientrati nelle casse dell'erario quasi 5 milioni di euro degli 8 e oltre destinati alle spese di manutenzione degli edifici che ospitano gli stranieri. Il ministro dell'Interno ha fatto sì che potessero essere revocati i due appalti non ancora aggiudicati e affidati a «Invitalia», l'agenzia veicolo del ministero dello Sviluppo economico, per i centri di accoglienza straordinaria di Crotone e di Mineo. Al Cas di Capo Rizzuto, gestito fino a un anno e mezzo fa dalla Onlus Misericordia ora commissariata sarebbero andati ben 3 milioni e 650 mila euro quanto a Mineo altri 4 milioni e 666 mila: per un totale complessivo di 8 milioni e 316 mila. La revoca voluta dal ministro del Carroccio ha portato invece a uno storno delle spese tale che entrambi i lavori costeranno 3,8 milioni. Meno della metà. Già perché gli appalti ora in affidamento riguardano sì una ristrutturazione dignitosa dei manufatti ma sicuramente più economica: si andrà a spendere 874 mila euro per Capo Rizzuto e 957 per Mineo. Anche il centro straordinario di Lampedusa riceverà la sua manutenzione e data l'estensione e la complessità della costruzione serviranno circa 2 milioni. Certo, niente a che vedere con quello che fu l'ammontare impegnato per il rinnovo dei locali del Cas di Borgo Mezzanone a Foggia: ben 5 milioni e 200 mila euro destinati nel luglio del 2016. Ma l'enorme disparità tra le gestioni dell'accoglienza negli ultimi anni, ministro Alfano prima e ministro Minniti poi, comparata a quella odierna di Matteo Salvini emerge in maniera ancora più evidente quando si vanno a confrontare le pagine del sito web del Viminale al capitolo bandi di gara e contratti.

A oggi le risorse vengono impegnate per la sicurezza e per la prevenzione, per l'adeguamento a norma di legge dei locali e la formazione del personale; nell'era Minniti-Alfano ogni settimana si contavano centinaia di migliaia di euro e altrettanti milioni in uscita per affidare a cooperative, onlus, enti benefici e istituti di ricerca progetti per ampliare i servizi per l'accoglienza agli immigrati: dai vademecum alle brochure per facilitare l'inserimento nel tessuto sociale italiano, alle più diversificate pubblicazioni per raccontare le esperienze di vita degli stranieri e non ultimo ai sistemi di monitoraggio e di indagine sulle presenze dei richiedenti asilo. Insomma altro che 35 euro al giorno pro migrante.

Inevitabile quindi che sia arrivata l'ora di stringere i cordoni della borsa e riprogettare l'intero impianto per l'asilo e l'immigrazione.

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