Le connessioni elettriche svolgono un ruolo cruciale nella transizione verso la sostenibilità ambientale. La convergenza di reti elettriche efficienti consente l'integrazione di fonti rinnovabili, come solare e eolico, riducendo le emissioni di gas serra. Questa interconnessione facilita la distribuzione dell'energia pulita su larga scala, migliorando la resilienza del sistema energetico. Inoltre, favorisce lo sviluppo di tecnologie green, contribuendo a mitigare l'impatto ambientale. Investire in connessioni elettriche intelligenti è fondamentale per un futuro sostenibile, promuovendo l'efficienza energetica e riducendo la dipendenza da fonti non rinnovabili.
Per questo motivo ha sempre più importanza la necessità di garantire connessioni ad alta distanza sicure, resilienti e robuste per far correre la transizione energetica sulla scia dell'innovazione tecnologica.
Tra gli abilitatori di questa svolta spiccano i cavi High Voltage Direct Current (HVDC), centrali in un sistema in cui le linee di interconnessione sono sempre più utilizzate per gli scambi transfrontalieri risultanti dai meccanismi di mercato a breve termine. La tecnologia HVDC converte la tensione da corrente alternata a corrente continua nel flusso interno al cavo a partire dalla sorgente, per poi riconvertirla in corrente alternata pronta a essere immessa nella rete del punto di destinazione all'arrivo.
Per avere infrastrutture efficaci è necessario operare servizi di certificazione e test della loro operatività vincenti. In tale campo opera CESI, multinazionale italiana che ha di recente trasformato la divisione testing, ispezione e certificazione dei suoi laboratori milanesi (Kema Labs) per ospitare tre sezioni di testing di sistemi HVDC. CESI ritiene che le interconnessioni su linee HVDC possano offrire un contributo fondamentale a rafforzare la sicurezza energetica dell'Europa, la sua corsa verso la transizione e la decarbonizzazione e la tutela dell'ambiente grazie allo sfruttamento di nuove tecnologie. Ne è convinto l'ad Domenico Villani, di recente presente alla COP 28 negli Emirati Arabi Uniti, in cui CESI il 9 dicembre ha presentato il suo progetto sugli HVDC al panel The Sustainable Future of the Gulf Cooperation Council: Moving from Regional to Global Electrical Interconnections. «Alla COP 28, l'Europa emerge come leader nella decarbonizzazione, puntando al 47% di energia elettrica nel mix energetico entro il 2050, secondo gli obiettivi di Net Zero Carbon. Lo scopo è contenere il riscaldamento globale, auspicabilmente sotto 1,5°C», osserva Villani. «In tale scenario», aggiunge il manager del gruppo italiano, «CESI è impegnato nel promuovere tecnologie innovative per ridurre le emissioni di CO2. Tra queste, hanno un rilievo notevole le infrastrutture HVDC per trasmettere energia pulita su lunghe distanze. L'espansione delle interconnessioni HVDC è fondamentale per stabilizzare i prezzi dell'energia, mitigare i rischi geopolitici e ridurre la dipendenza dalle fonti fossili.
La divisione KEMA Labs del nostro Gruppo, con i suoi laboratori avanzati a Milano e Mannheim, i più grandi a livello mondiale, è leader nei test sui cavi HVDC garantendo, così, la resilienza e la sicurezza delle infrastrutture elettriche».
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