Politica

Il nuovo centrodestra e il patto di Bologna: sì da sei elettori su 10

Il fronte unico tra Forza Italia, Lega e Fdi convince anche un terzo degli italiani di centro

Il nuovo centrodestra  e il patto di Bologna: sì da sei elettori su 10

Lo scenario politico italiano è stato caratterizzato nell'ultima settimana dalle novità sul fronte del centrodestra. Con la partecipazione di Silvio Berlusconi alla manifestazione di Bologna organizzata da Matteo Salvini si è cercato di imprimere una svolta unitaria a un settore dello schieramento politico sin qui frammentato e diviso. Si tratta, in effetti, dell'unica possibilità per il centrodestra di porsi efficacemente come alternativa al governo Renzi. I sondaggi, anche i più recenti, mostrano infatti come il consenso per le singole forze che formano questa area non permettano a nessuna delle sue componenti, prese separatamente, di svolgere un ruolo efficace. Viceversa, secondo molti osservatori, una prospettiva unitaria potrebbe attirare un'area elettorale più vasta.Ma è stato proprio così? In che misura la manifestazione di Bologna e l'idea di maggiore unità nel centrodestra che essa ha voluto trasmettere sono riuscite a mobilitare l'elettorato di riferimento? La risposta è, naturalmente, difficile da dare. Gli orientamenti politici e, specialmente, le intenzioni di voto non si formano e non si modificano da un giorno all'altro, sulla base di una manifestazione, ma sono il frutto della sedimentazione progressiva delle impressioni e dei giudizi emersi da una successione di eventi. Insomma, solo il tempo e le prossime iniziative ci diranno se l'episodio di Bologna ha segnato davvero una ripartenza del centrodestra.Ma il comizio unitario di Salvini, Berlusconi e Meloni sembra già avere avuto una qualche efficacia. Interrogati a questo riguardo, infatti, più del 60% degli elettori che si autodefiniscono di centrodestra e di destra afferma che «l'alleanza tra la Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia è un fatto positivo perché rilancia il centrodestra e lo rende più forte alle elezioni». L'approvazione raggiunge livelli più elevati tra i votanti per la Lega, ove tocca quasi il 70%. Pur trattandosi di una larga maggioranza, non c'è però l'unanimità. Infatti, il 27% dell'elettorato di destra o di centrodestra è dell'opinione opposta, sostenendo che «Forza Italia e la Lega hanno visioni troppo diverse tra loro per potersi alleare». E un altro 13% non ha ancora elaborato una posizione precisa in merito. È una fetta di elettorato che già guarda con attenzione e disponibilità ai leader che hanno parlato a Bologna: per questi ultimi è assolutamente necessario riuscire a conquistarla nei prossimi mesi. Si tratta di grossomodo un terzo dei votanti del centrodestra che Salvini, Meloni e Berlusconi debbono persuadere, delineando i contenuti programmatici della loro proposta unitaria. Ma resta il fatto che la netta maggioranza dell'elettorato di centrodestra è decisamente orientata a un giudizio positivo verso la linea emersa a Bologna.C'è anche da dire, però, che il pubblico di cui abbiamo parlato sin qui, formato da chi si definisce oggi di destra e di centrodestra, non è sufficiente per ottenere un esito elettorale significativo per l'area moderata. Occorre, come peraltro dicono tutti gli osservatori e tutti i protagonisti della politica, «sfondare» al centro, conquistando quella porzione di elettorato che, appunto, si definisce di centro tout court. Tra costoro, una quota non piccola (il 28%) giudica favorevolmente l'esito della manifestazione di Bologna. È vero che, anche in questo caso, c'è un'alta percentuale (60%) di scettici tra gli elettori del centro, ma la quota di consenso conquistata può fare ben sperare Berlusconi, Salvini e Meloni. Attraverso quest'ultima, essi possono tentare di ottenere il supporto del decisivo elettorato di centro, per ora convinto solo in parte. Gli elettori che si definiscono di centro sono, infatti, l'area cruciale per vincere qualsiasi elezione. Renzi sta cercando di acquisirne i consensi, ma, per ora, con un successo relativo: il Pd è da molto tempo fermo intorno al 33%, un risultato che, come ha sottolineato anche nei giorni scorsi Stefano Folli, era stato già ottenuto da Veltroni a suo tempo. E l'Ncd si trova attualmente a godere di percentuali di voto piuttosto esigue. D'altra parte, il centrodestra può contare oggi su circa il 30%. Entrambe queste componenti dello scenario politico puntano dunque all'elettorato di centro per sfondare. I prossimi mesi e le elezioni amministrative a primavera ci diranno chi ha avuto la meglio.

Ma è certo che la manifestazione di Bologna ha costituito un elemento, sia pur parziale, di spinta per il centrodestra.

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