Politica

«Il nuovo Patto Gentiloni è stato firmato a casa mia»

Il «ministro dell'Interno» del Vaticano: «L'incontro tra Papa e premier c'è stato, uno scambio di idee per il bene comune»

Serena Sartini

Roma Il nuovo «Patto Gentiloni» esiste. Ma non riguarda lo ius soli. L'incontro tenuto finora segreto tra Papa Francesco e il premier c'è stato, come rivelato dai retroscena dei giorni scorsi, e si è tenuto nell'abitazione di monsignor Angelo Becciu, sostituto per gli affari generali della Segreteria di Stato. A raccontarlo al Giornale è lo stesso arcivescovo Becciu, il «ministro dell'Interno vaticano», che ha accettato di rispondere alle nostre domande all'indomani della pubblicazione del Messaggio di Bergoglio per la Giornata Mondiale dei Migranti e dei Rifugiati. Messaggio da molti letto come appoggio del Pontefice alla legge sullo ius soli ma che ha sollevato perplessità anche tra i cattolici. Becciu smentisce questa lettura. L'arcivescovo chiarisce: il messaggio del Santo Padre sui diritti dei migranti non riguardava una norma in particolare e «non era rivolto al singolo caso italiano; piuttosto si tratta di un messaggio universale. Il Papa rischia di essere strumentalizzato e tirato per la giacca».

Eccellenza, nel Messaggio per la Giornata dei Migranti e dei Rifugiati il Papa si riferiva al caso italiano e al dibattito sullo ius soli?

«Si tratta del Messaggio per la giornata dei migranti e rifugiati e, come sempre, è diretto a tutti i paesi interessati al fenomeno delle migrazioni. È un errore leggere il messaggio del Papa in chiave italiana, perché è destinato ai fedeli di tutto il mondo. Non bisogna dimenticare che sono molti i Paesi africani e asiatici direttamente interpellati dal diritto di ogni persona a vivere in dignità nel proprio paese insieme alla propria famiglia. Forse alla riflessione generale - e a rimettere le cose al proprio posto - aiuterebbe qualche dato: solo l'anno scorso il fenomeno delle migrazioni inteso nella sua estensione piena e globale - ha interessato oltre 230 milioni di persone, pari al 3% della popolazione mondiale. Secondo l'Acnur l'Alto commissariato Onu per i rifugiati ci sono stati poi oltre 20 milioni di rifugiati che si sono andati a sommare ai 40 milioni di sfollati. Come si può osservare il fenomeno è planetario, enorme e difficilmente inquadrabile in un caso solo italiano come è stato fatto».

Le sembra che Francesco sia stato strumentalizzato?

«Le parole del Papa spesso finiscono per essere tirate da una parte o dall'altra a seconda delle proprie visioni interessate. In questo caso è accaduto nuovamente con una lettura riduttiva di un fenomeno transnazionale, planetario, difficilmente ascrivibile ad una singola realtà».

Cosa risponde a chi accusa il Papa di aver anticipato il Messaggio di cinque mesi, rendendolo pubblico proprio nel pieno della discussione politica sullo ius soli?

«Mi stupisce un po' questa domanda perché significa avere scarsa memoria. In passato sono stati parecchi i testi anticipati con abbondante preavviso per dare modo alle Conferenze episcopali del mondo di riflettere pastoralmente e approfondire una visione comune. Le conferenze episcopali sono pressapoco tante quante sono le nazioni per cui il tema dei migranti necessita di una elaborazione congiunta e meditata«.

Recentemente il premier Gentiloni e il Papa si sono incontrati a casa sua. Hanno affrontato anche il tema dei migranti? Il primo ministro cerca una sponda in Vaticano?

«Confermo che l'incontro tra il Papa e il presidente del Consiglio è avvenuto in casa mia, nel Palazzo Apostolico. Un luogo individuato proprio per garantire ai due ospiti una maggiore libertà. A seguito dell'incontro non ci sono state cene o altro, è stato solo uno scambio di vedute al riparo da occhi e orecchie indiscrete.

Non ero presente al colloquio, ma ritengo si sia trattato di un utile scambio di vedute per il bene comune e, probabilmente, anche di un saluto prima delle vacanze a riprova dei buoni rapporti esistenti tra la Santa Sede e l'Italia».

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