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Il "nuovo" Pd di Zingaretti che chiede più soldi per gli onorevoli

Il nuovo tesoriere del Pd, Luigi Zanda, scelto personamente dal neo segretario Nicola Zingaretti, ha depositato una proposta di legge per chiedere di equiparare gli stipendi di deputati e senatori a quelli dei parlamentari europei

Il "nuovo" Pd di Zingaretti che chiede più soldi per gli onorevoli

Un Pd più vicino ai poveri, ai giovani disoccupati, ai delusi dalla politica. Queste le buone intenzioni annunciate dal neosegretario dem, Nicola Zingaretti, dopo la sua elezione al vertice del partito democratico. Ma come si sa, è l'inferno a essere lastricato di buone intenzioni. Un inferno scatenato dalla provocazione del grillino Stefano Patuanelli che, in un post su Facebook, ha chiesto al governatore del Lazio di fare chiarezza sulla proposta di legge, depositata dal neotesoriere dem Luigi Zanda, che chiede l'adeguamento del "trattamento economico dei membri del Parlamento a quello degli europarlamentari".

Zanda, 76 anni, capogruppo Pd a Palazzo Madama, non piace proprio a tutti. Neppure all'interno del suo partito, scosso dopo la sua nomina alla tesoreria del partito. Dopo l'elezione con percentuali bulgare di Zingaretti, molti militanti dem si aspettavano un vero cambiamento che a loro dire avrebbe implicato anche la scelta di volti nuovi per ridisegnare il futuro del partito e della sinistra. Ma il casting dell'ufficio facce - cit. Beppe Viola - ha portato alla nomina come gestore dei fondi piddini la stessa persona che, negli stessi giorni, era finita nella bufera per un'altra proposta, quella di reintrodurre il finanziamento pubblico ai partiti abolito per legge dal governo Letta con un fondo da 90 milioni di euro a legislatura.

Il grillino Patuanelli, su Facebook, ha sfidato così Zingaretti: "Cosa dice su tutto questo? È d'accordo con le proposte del suo tesoriere? Perché mentre il suo partito vuole dare più soldi ai partiti e ai politici, rigetta un confronto con Luigi Di Maio sul salario minimo orario e critica il reddito di cittadinanza?". Con Di Maio, sempre su Facebook, a rincarare la dose: "Al Senato andiamo verso il taglio degli stipendi dei parlamentari. Qualcun altro – che mi dicono essere il tesoriere di questo 'nuovo' Pd – nemmeno qualche settimana fa ha depositato sempre in Senato una pdl per aumentare ulteriormente, invece, proprio gli stipendi dei parlamentari (equiparandoli a quelli degli europarlamentari). E sul salario minimo tacciono".

A stretto giro di posta è arrivata la replica di Zanda: "Le parole di Luigi Di Maio sono destituite di ogni fondamento. La proposta di legge che ho presentato il 27 febbraio prevede di parificare il trattamento economico dei parlamentari italiani a quello dei parlamentari europei, che è leggermente inferiore a quello che oggi senatori e deputati ricevono.

Questa è la verità e ognuno lo può verificare andando a controllare gli atti sul sito del Senato: poi Di Maio può dire pure quello che gli pare". Chi ha ragione?

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