Politica

Obama ci porta in guerra contro Putin L'Italia zitta perché non conta niente

Il disastro è sotto i nostri occhi: il conflitto fra Ucraina e Russia potrebbe sfociare in una guerra. Chi ci protegge da questo rischio? Nessuno. Non il governo italiano che ci propina sciroppose banalità; non il governo europeo dove abbiamo ha insediato il ministro degli Esteri Federica Mogherini che non conta niente. Non l'Europa nel suo complesso perché politicamente non esiste. Le ultime notizie le conoscete: Angela Merkel, che si era portata al traino il presidente francese Hollande a Mosca per trattare con Putin, è poi volata da sola a Washington per riferire al presidente degli Stati Uniti d'America.(...)

(...) E il risultato è che Obama, udita l'opinione della sola Angela Merkel ha annunciato l'imminente invio di armi all'esercito ucraino da usare contro l'esercito russo. Ieri l'altro Vladimir Putin aveva indicato questa eventualità come una possibile causa di guerra. Siamo dunque entrati in una fase pericolosissima della storia europea in cui l'unica certezza è che tutto (il peggio) è possibile.

E l'Italia che fa? Che fa questo governo che ha rinunciato a un commissario economico in Europa (che ci avrebbe fatto molto comodo) per il fiore all'occhiello di una rappresentante dell'Unione per gli Affari esteri? E che fa questa giovane ministra? Niente. Ci conforta assicurandoci che non c'è da sperare nulla di buono. Splendido lavoro. Il responsabile della Farnesina Paolo Gentiloni ci assicura intanto che la pace è meglio della guerra e che la via diplomatica è preferibile a quella militare. Geniale.

Nella nostra storia repubblicana abbiamo avuto governi con diversi orientamenti in politica estera: filoamericani, filoarabi, indulgenti con la Russia di Putin come è stato Berlusconi, ma è la prima volta che abbiamo un governo che passeggia a occhi bendati su un campo minato.

Ciò non è soltanto deludente, ma pericoloso. Così non agendo e andando a rimorchio delle frasi fatte (dagli altri) il governo pone gli italiani in una situazione di rischio incontrollabile. O pensa che in caso di disastro totale ci proteggerà Angela Merkel?

In questi giorni ci hanno propinato la «normalità» del fatto che la Merkel prenda in mano le redini della politica estera mentre alla Casa Bianca hanno ormai preso atto che l'Italia, sempre presente e ascoltata a Washington, non conta oggi più della Grecia proprio mentre soffiano venti di guerra.

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