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Obbligazioni, arriva la beffa: niente arbitrato se si fa ricorso

Roma Dopo il danno, la beffa. Prende forma lo schema per i rimborsi agli obbligazionisti subordinati delle 4 banche «salvate» dal governo. E non è certo uno schema favorevole a chi ha perso i soldi. Innanzitutto, il prototipo di risparmiatore ammesso al rimborso dovrà essere anziano. Indipendentemente dalle sue capacità informatiche, si dovrà dotare di un indirizzo e-mail di posta certificata, ed avrà 4 mesi di tempo per presentare la domanda. Se non fa domanda on line in tempo, perderà ogni diritto ad avere i soldi indietro.Non potrà farsi sostituire da nessuno, nemmeno dai figli; questi potranno intervenire nella procedura solo se eredi. Ma, soprattutto, non dovrà aver fatto ricorso al giudice. Se lo ha già fatto, non potrà partecipare all'arbitrato. Ricatto?E per mettere a punto queste regole ci si sono messi i migliori esperti del ministero dell'Economia, della Banca d'Italia, della Consob, del ministero della Giustizia e dell'Autorità anti corruzione. Il testo del provvedimento, però, non è ancora definito. Dovrebbe andare al Consiglio dei ministri della prossima settimana.D'altra parte, una soluzione del genere era abbastanza scontata. Nel Fondo «volontario» creato all'interno del Fondo interbancario il sistema del credito ha versato 100 milioni di euro, a fronte di un volume di oltre 300 milioni di obbligazioni subordinate, emesse da Banca Etruria, Banca Marche, CariFe e CariChieti.

E pensare che la Costituzione dice: «La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme».FRav

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