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"Da Oltralpe arrivano colpi pretestuosi solo per guadagnare consensi interni"

Il sottosegretario agli Esteri Maria Tripodi respinge gli insulti di Parigi: "Vogliono distrarre l'opinione pubblica. E sui migranti non accettiamo lezioni"

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Maria Tripodi, sottosegretario agli Esteri e alla Cooperazione Internazionale, cosa pensa del presunto blocco della Tav da parte della Francia?

«In un primo momento ho avuto perplessità per questo tentennamento. Parliamo di un'opera strategica e necessaria, ma il Ministro dei Trasporti Clement Beaune ha chiarito che si trattava solo di un rapporto indipendente consegnato al governo e che il calendario per la Tav Torino Lione resta immutato».

Resta però l'attacco del ministro francese Darmanin sull'immigrazione seguito dall'affondo del capo del partito di Macron, Séjourné. Cosa succede tra Roma e Parigi?

«A volte credo che il Governo francese voglia distogliere l'attenzione dalle questioni interne con surreali uscite estemporanee. Affermazioni che vanno nella direzione opposta rispetto alle nostre storiche e consolidate relazioni e a quel Trattato del Quirinale che mira a fornire un quadro stabile di cooperazione rafforzata bilaterale, firmato a Roma solo un anno e mezzo fa. Il Governo italiano di certo non può accettare da parte di un alleato attacchi pretestuosi o insulti. Siamo Paese fondatore dell'Europa, abituati a lavorare con spirito costruttivo».

Anche la ministra del Lavoro spagnola ha attaccato il governo italiano. Quanto incide la necessità di rivitalizzare la sinistra spagnola individuando un nemico?

«Vede il modus operandi che lei cita, non fa parte della politica estera ma è pura ideologia utilizzata appunto a scopi elettorali. Non esattamente il modo corretto per catalizzare consensi. Nella visione politica che mi è stata insegnata dal Presidente Berlusconi, e che c'è anche nell'azione di questo governo si lavora sempre per realizzare, mai contro qualcosa o qualcuno».

C'è il rischio che questo utilizzo intensivo della politica estera per la ricerca del consenso finisca per favorire i nazionalismi?

«Non vedo rischi in questo senso, le democrazie occidentali sono mature. Al netto di qualche esponente politico che cerca visibilità per la prossima campagna elettorale. Ci troviamo invece di fronte a una congiuntura storica grave, prima la pandemia ora la terribile guerra scatenata dalla Federazione Russia in Ucraina, la lotta al cambiamento climatico, l'immigrazione. Credo che i temi da affrontare nell'agenda globale siano seri e molteplici e abbiano una ricaduta sul futuro dei nostri figli».

La Francia accusa l'Italia di disumanità sui migranti. Cosa suggerisce di fare alla Francia per essere coerente con la propria richiesta di umanità?

«Non suggerisco, invito solo ad una riflessione. L'Italia ha accolto nel 2022 105.000 migranti irregolari, qualche mese fa ha avuto la grande tragedia di Cutro dove il mare ha inghiottito la vita di 94 innocenti in cerca di un futuro migliore di cui 34 minori. Sbaglia indirizzo chi accusa il nostro Paese di disumanità o recita una narrativa tendenziosa per un tornaconto politico. La realtà è ben altra. Lo spirito solidale dell'Italia è riconosciuto nel mondo e in quanto ad accoglienza parlano i fatti.

Gli amici francesi invece dovrebbero riconoscere che una problematica epocale come l'immigrazione non si risolve accusando il vicino di casa, per poi respingere tra le 20 e le 22mila persone l'anno».

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