Economia

Ora anche il condono fa flop. E il "buco" è da 11,4 miliardi

La Lega rilancia l'idea sulla sanatoria delle cassette Ma S&P taglia ancora le stime della crescita del Pil

Ora anche il condono fa flop. E il "buco" è da 11,4 miliardi

Pressione fiscale elevata, mancati versamenti da parte dei contribuenti, condoni. Il circolo vizioso che da anni governa il fisco italiano non si è mai interrotto. La rottamazione di renziana memoria continua a sopravvivere, con forme diverse, anche con il nuovo governo. Ma, stando alla relazione sul giudizio di parificazione del Rendiconto generale dello Stato 2018, presentata ieri dal Procuratore generale della Corte dei conti Alberto Avoli, i risultati dei condoni nel 2018 hanno portato all'erario molto meno di quanto atteso. I contribuenti che hanno aderito alle rottamazioni degli ultimi anni avrebbero dovuto versare 21,8 miliardi di euro. Il gettito si è invece fermato a 10,4 miliardi. Un buco di ben 11,4 miliardi che pone anzitutto un problema politico: ora che il governo è impegnato a trattare con i partner europei per evitare la procedura di infrazione sui conti, il buco da 11 miliardi potrebbe far lievitare i dubbi sulle future entrate da rottamazioni iscritte nel bilancio italiano, rendendo meno credibili le promesse del ministro Tria.

Il sottosegretario leghista all'Economia Massimo Bitonci evita di commentare direttamente i dati della Corte dei conti, ma fa sapere di ritenersi soddisfatto di come stanno andando le nuove rottamazioni. «I dati sono molto buoni - dice in un'intervista a Economy - Tredici milioni di cartelle fiscali per oltre 38 miliardi di euro di valore, tra saldo, stralcio e rottamazione, con 21 miliardi di incassi previsti per lo Stato nei prossimi cinque anni. Ciò dimostra che un fisco equo può davvero abbattere l'evasione e far ripartire migliaia di imprese». Il governo ne è talmente convinto, dice l'esponente leghista, che intende continuare su questa strada. Allo studio c'è un ulteriore ampliamento della pace fiscale, già prorogata al 31 luglio. Ma Bitonci torna anche a citare il piano cui Matteo Salvini aveva accennato in tv a Porta a Porta. Bitonci specifica che si tratterebbe di «dichiarazioni integrative speciali con l'emersione di contante anche dalle cassette di sicurezza, tramite il pagamento di un'imposta sostituiva». Bitonci assicura che non riguarderà somme frutto di attività illecita, ma denaro non dichiarato, magari da un artigiano o un imprenditore che «non si può equiparare a un mafioso o un criminale». Il sottosegretario fa riferimento a una stima di Bankitalia che parla di 150 miliardi di contanti su 56 milioni di cassette di sicurezza e premette che non si tratterà di né di tassazione sui conti né di uno scudo penale, ma di un'emersione. Bisognerà attendere i dettagli, perché già l'annuncio di Salvini aveva sollevato una lunga serie di dubbi. Difficile stabilire la provenienza del denaro. E se si tratta di somme lecite, a chi spetterà dimostrare che non siano già state tassate?

Infine, il rappresentante esclude nuovi interventi ai limiti di uso del contante, mentre annuncia che si sta lavorando con le banche a un abbassamento dei costi dell'uso di moneta elettronica per piccoli pagamenti.

L'andamento delle rottamazioni nel 2018, sebbene con condizioni diverse da quelle attuali, sembra però suggerire che, spiega al Giornale il fiscalista Giampiero Guarnerio, «chi non aveva pagato pur avendo i soldi, ha approfittato per mettersi in regola, chi invece non poteva permettersi di pagare ha aderito alla rottamazione, pagando magari le prime rate e guadagnando tempo». C'è insomma una platea di contribuenti che difficilmente potrà tirar fuori risorse per aderire a nuovi condoni, senza un vero alleggerimento della pressione fiscale e un miglioramento del contesto economico. Che, secondo le stime di ieri di S&P, è ancora lontano. L'agenzia di rating ha confermato un deludente +0,1% del Pil per il 2019 e un taglio delle previsioni a +0,5% per il 2020.

Oltretutto, a fronte dei ripetuti condoni, anche i risultati degli accertamenti delle Entrate vedono un calo del 23 per cento.

La mucca non si può mungere all'infinito.

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