Politica

Ora i consigli per gli acquisti si insegnano anche a scuola

L'improvvisazione non paga: gestire matrimoni e shopping è materia di studio. Come fare la coda...

Daniela Uva

Scegliere gli abiti e gli accessori giusti per valorizzare una persona. In un mondo nel quale l'immagine - social e non - conta sempre di più, c'è una figura professionale della quale sembra non si possa più fare a meno. É il personal shopper, ovvero il consulente per gli acquisti. Per molto tempo sono bastati estro, buon gusto, tenacia e talento nelle pubbliche relazioni per lanciarsi in questo mondo. Oggi, invece, per lavorare a buoni livelli bisogna studiare. E così in Italia è nata la prima scuola superiore di consulenza di immagine: si chiama Esr e il suo obiettivo è formare professionisti del settore in grado di operare in tutto il mondo. Le lezioni si svolgono sia attraverso la piattaforma di e-learning sia attraverso laboratori organizzati nei principali distretti della moda del nostro Paese. I corsi a disposizione sono due: Comunicazione e Personal shopper (70 ore suddivise in modulo base e modulo avanzato). Al termine gli studenti ottengono un diploma certificato a livello europeo, che equivale a una vera e propria laurea. Insomma, per la prima volta un settore da sempre lasciato all'improvvisazione dei liberi professionisti viene in qualche modo istituzionalizzato. Così come avviene da circa dieci anni in Francia, Canada e Brasile, dove scuole di questo genere sono diventate la norma e hanno già sfornato più di mille addetti al settore.

Ora anche nel nostro Paese gli studenti in personal shopping avranno modo di imparare tutto sulla moda, sia maschile sia femminile. Dall'abbigliamento agli accessori. In modo da diventare veri e propri professionisti. Non è la prima volta che un mestiere nato un po' per caso, grazie all'intuizione di talenti coraggiosi, acquista un riconoscimento ufficiale. Sugellato da scuole ad hoc. Basti pensare al caso dei wedding planner. Fino a qualche anno fa gli organizzatori di matrimoni in Italia erano pochi. Per cominciare bastava avere coraggio, trovare qualche cliente e rompere il ghiaccio. Poi, con il tempo, il resto veniva da sé. Oggi, complice una concorrenza sempre più agguerrita, la preparazione è invece diventata determinante. E così, da Nord a Sud, si sono moltiplicati corsi, laboratori e workshop nei quali si impara di tutto: dalle leggi che regolano il matrimonio ai fondamenti del marketing e della gestione di impresa. Ma non finisce qui, perché i wedding planner italiani hanno deciso anche di mettere ordine nel loro settore, e così sono nate le prime associazioni di categoria. E poi c'è il caso dei «codisti». Un piccolo esercito di lavoratori che si guadagnano da vivere mettendosi in fila al posto dei propri clienti. Tutto è nato per caso circa dieci anni fa a Milano, grazie all'intuizione di Giovanni Cafaro. Laurea in Scienze della comunicazione e master alla Bocconi in tasca, un giorno è rimasto senza lavoro. E così il suo nuovo mestiere ha deciso di inventarselo. Oggi i «codisti» sono una realtà e per lavorare ai massimi livelli devono prepararsi. Come? Seguendo le lezioni impartite da Cafaro in persona. Che è riuscito anche a ottenere il contratto collettivo nazionale per la categoria e a creare un'agenzia di collocamento ad hoc, In tempi segnati da disoccupazione e crisi economica c'è un altro mestiere ad aver scalato le classifiche di gradimento degli italiani. É quello di «cake designer», il decoratore di torte e cupcakes. Anche in questo caso quello che per molte persone era un hobby è piano piano diventato un mestiere, che oggi conta migliaia di adepti. E, naturalmente, una selva di corsi su misura. Destreggiarsi sul web non è semplice, perché l'offerta è davvero vastissima. E allora non resta che affidarsi alla più importante associazione di categoria: la Federazione italiana cake designer.

Perché, oggi più che mai, per vincere la concorrenza non si può lasciare davvero nulla al caso.

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