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"Ora la misura è colma". La Boschi respinge le accuse e minaccia querele

Secondo De Bortoli, la Boschi avrebbe mentito per salvare il padre e Banca Etruria. Ma lei smentisce: "Se ne occuperanno i miei legali"

"Ora la misura è colma". La Boschi respinge le accuse e minaccia querele

"Da qui in poi si occuperanno di questa vicenda i miei legali e saranno loro, se necessario, a fornire altri aggiornamenti". Maria Elena Boschi è irremovibile. Smentisce categoricamente l'incontro con Federico Ghizzoni per far comprare a Unicredit Banca Etruria, raccontato nel libro di Ferruccio De Bortoli, e passa all'attacco. Parlando in apertura della conferenza stampa dedicata al dissesto idrogeologico a Palazzo Chigi (guarda il video), il sottosegretario alla presidenza del Consiglio ha detto che "la misura è colma" e che ora la palla passerà agli avvocati.

Il Pd non ha dubbi: il nuovo attacco alla Boschi è un tentativo di distrarre l'attenzione dalle beghe che vedono impegnati i Cinque Stelle su più fronti, dalle pesanti accuse rivolte al candidato sindaco di Palermo in "casa M5S" fino al problema dei rifiuti a Roma. Ma i Cinquestelle sono irremovibili: se quanto scritto da De Bortoli nell'ultimo libro Poteri forti (o quasi) corrispondesse al vero,"dovrebbe immediatamente dimettersi". Secondo l'ex direttore del Corriere della Sera, "l'allora ministra delle Riforme, nel 2015, non ebbe problemi a rivolgersi direttamente all'amministratore delegato di Unicredit. La Boschi chiese quindi a Federico Ghizzoni di valutare una possibile acquisizione di Banca Etruria" del quale il padre Pier Luigi era vicepresidente. Immediata la smentita del Sottosegretario a Chigi. "Vediamo di essere chiari: non ho mai chiesto all'ex ad di Unicredit, Ghizzoni, né ad altri, di acquistare Banca Etruria - scrive su Facebook Boschi -. Ho incontrato Ghizzoni come tante altre personalità del mondo economico e del lavoro ma non ho mai avanzato una richiesta di questo genere". L'ex ministro delle Riforme si dice stupita per "l'ennesima campagna di fango" e annuncia che "questa volta" ha affidato la pratica ai legali per la tutela "del suo nome e del suo onore".

La smentita della Boschi non è bastata a sedare le polemiche. Il M5S sul blog di Beppe Grillo ha annunciato di essere pronto a valutare "possibili azioni sul fronte giudiziario". Il primo a invocare lo spettro delle dimissioni è Alessandro Di Battista che su Facebook scrive: "La Boschi dovrebbe dimettersi all'istante dopo aver chiesto scusa agli italiani. Diceva che non si era mai interessata alla banca di famiglia ma è solo una bugiarda. Se non si dimetterà la costringeremo ancora una volta a venire in aula con una mozione di sfiducia". Luigi Di Maio, invece, butta nel calderone anche le presunte consulenze pagate a un avvocato vicino a Renzi.

Anche Roberto Speranza ammette che la Boschi "non può cavarsela con una dichiarazione" e sottintende che il sottosegretario debba riferire in Parlamento in quanto ex ministro.

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