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Ora le multe cancellate del sindaco Marino diventano un giallo

Forse c'era la moglie del primo cittadino al volante della Panda sanzionata Ma lui grida al complotto e denuncia ai Carabinieri: «Falsificati i miei dati»

Ora le multe cancellate del sindaco Marino diventano un giallo

Le multe di Marino diventano un giallo. Un intrigo di hacker, autorizzazioni fantasma e consorti al volante. In Campidoglio, per esempio, ne sono sicuri. «Quando la Panda rossa del sindaco ha preso tutte quelle multe, non era mica lui a guidarla. Al volante c'era sua moglie, Rossana», giura un insider ben informato. E così i passaggi ai varchi della Ztl fatti dall'auto del sindaco in barba al permesso scaduto - sanzionati ma poi «congelati» non si sa bene perché - non sarebbero più nemmeno un «riguardo di casta» al primo cittadino che scorrazzava per motivi istituzionali, ma un accondiscendente sbianchettamento delle infrazioni concesso alla first lady capitolina.

Il dettaglio apre nuove domande non solo sulla legittimità ma anche sull'opportunità della sospensione di quelle contravvenzioni. Sospensione su cui lo stesso sindaco ha fornito versioni differenti giorno dopo giorno. D'altra parte, il fatto che fosse la signora Rossana Marino a girare con l'auto del marito fuori e dentro la zona a traffico limitato, se confermato risponde ad altri quesiti che la vicenda, piena di aree oscure, pone. Come poteva, per esempio, il «sindaco in bicicletta», che a luglio scorso si vantava di aver percorso nel suo primo anno alla guida del Campidoglio 35mila chilometri in sella alla sua bici elettrica (evidentemente esagerando un bel po') aver preso tutte quelle multe anche mettendosi al volante? Risposta che diventa semplice se non le ha prese lui, il sindaco pedonalizzatore, ma la sua signora. Inoltre, la fitta agenda di appuntamenti di Marino non sarebbe quasi mai compatibile con le istantanee scattate alla sua auto mentre attraversa col permesso scaduto i varchi elettronici del centro storico capitolino.

Il 3 luglio, per esempio, la Panda s'è fatta pizzicare mentre sgattaiolava non autorizzata nella Ztl. Ma quel giorno Marino l'ha passato quasi tutto in Giunta, per poi andare in serata al Ninfeo di Villa Giulia ad applaudire Francesco Piccolo che vinceva il Premio Strega, sponsorizzato proprio dal Comune. Difficile insomma immaginare il chirurgo prestato alla politica trovare, tra delibere e tartine istituzionali, anche il tempo di farsi multare. Più facile farlo, però, ipotizzando che non fosse lui alla guida.

Tanto, alla fine, invertendo l'ordine degli autisti, il risultato non cambia. E le multe - otto tra giugno e luglio 2014 - sono «congelate» in virtù dell'autotutela, che nello specifico sembra diventare «tutela dell'auto» di famiglia, la Panda rossa blindata dalle multe a prescindere da chi dei Marinos la guidi.

Per aggiungere confusione a una storia già caotica, arriva l'ultima versione difensiva di Marino. Che aveva prima accennato a una «white list» in cui sarebbe stata inserita la sua targa, poi a un «pass temporaneo» concesso alla Panda in attesa del nuovo permesso, per rivendicare infine il «diritto» al permesso d'accesso, con conseguente spiegazione che il blocco delle contravvenzioni grazie all'autotutela (esercitata non è chiaro da chi) era dovuto. A regalare al tutto un gusto da spy story è l'ultimo personaggio in commedia, un fantomatico hacker all'opera per infangare il sindaco. L'ha evocato proprio Marino, denunciando ai carabinieri «la manipolazione e falsificazione dei suoi dati» nel «sistema informatico che registra i permessi Ztl». Secondo il primo cittadino tra giovedì e venerdì una misteriosa mano avrebbe cancellato dai server capitolini il già citato permesso temporaneo, l'alibi delle multe beccate dal sindaco nel periodo tra giugno e agosto, quando il suo pass era scaduto.

«Qualcuno - sospira Ignazio - in queste ore è entrato con dolo nel sistema per manipolare i miei dati e creare un danno alla mia credibilità». Per risolvere il caso, non resta che chiamare l'agente 007.

Ma visto il momento, meglio che James Bond lasci a casa l'Aston Martin.

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