Cronaca locale

Orsa insegue i cacciatori per difendere il cucciolo: uno resta ferito nella fuga

È caduto dall'albero dove si era arrampicato. Enpa: "Bisogna accertare se siano bracconieri"

Orsa insegue i cacciatori per difendere il cucciolo: uno resta ferito nella fuga

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Orsa insegue i cacciatori per difendere il cucciolo: uno resta ferito nella fuga

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Attimi di terrore ieri per due cacciatori in Trentino. Se la sono vista brutta due ragazzi, poco più che ventenni, che si sono trovati davanti un'orsa e il suo cucciolo. Uno dei due, nel tentativo di fuggire dall'animale, è rimasto ferito.

Questo ennesimo episodio ha riacceso la miccia di una polemica mai sopita. L'incontro tra i giovani e i plantigradi è avvenuto intorno alle 6 del mattino. I due cacciatori, entrambi residenti a Roncone, hanno raccontato di essere saliti in montagna per fare un'escursione. All'improvviso hanno incontrato l'orsa accompagnata da un cucciolo che dormiva sul sentiero Mandrel, che porta a malga Avalina (1.970 metri), a monte dell'abitato di Roncone, in una zona lontana dal paese. Quando si è resa conto della presenza degli umani, si è spaventata e si è messa all'inseguimento dei cacciatori. Le grida, poi la paura e la folle fuga per salvarsi.

Uno dei due ventenni è precipitato lungo il sentiero di ritorno, mentre l'altro si è arrampicato su una pianta. Ma l'orsa lo ha inseguito e con una zampa gli ha agganciato la ghetta dello scarpone, facendolo finire a terra. Il ragazzo, a quel punto, ha iniziato a correre e anche gli animali si sono allontanati. Il giovane, subito dopo aver superato lo choc, si è recato insieme all'amico all'ospedale di Tione, dove è stato medicato per una contusione al costato. «Eravamo appena scesi dalla macchina; ormai non so più cosa dire, dobbiamo rimanere reclusi in casa per paura di morire, siamo ormai alla follia», ha dichiarato a La voce del Trentino che lo ha intervistato. Sul posto è intervenuta l'unità cinofila del Corpo forestale, che ha compiuto i sopralluoghi necessari a cercare di ricostruire l'esatta dinamica dell'accaduto e alla fine ha recuperato l'attrezzatura e gli zaini degli escursionisti.

Successivamente saranno raccolti eventuali campioni genetici per stabilire l'identità dell'orso protagonista dell'episodio, che non è isolato. Solo qualche giorno fa, infatti, sempre a Roncone, è stato visto un esemplare che vagava per le strade del paese e il video è finito sui social.

Ma il caso di ieri ha già suscitato diverse reazioni. «Cosa ci facevano alle sei del mattino due cacciatori su un sentiero diretto ad una postazione di caccia a 1.700 metri di quota in periodo di silenzio venatorio? Erano armati? - si interroga l'Ente Nazionale Protezione Animale -. Volevano soltanto osservare gli animali selvatici o avevano qualche altro scopo?» Secondo Enpa è possibile che il plantigrado in questione fosse una femmina con cuccioli e che abbia posto in essere il falso attacco, che non è un attacco ma un comportamento difensivo finalizzato ad allontanare una possibile minaccia, proprio perché spaventata dai due uomini. L'associazione chiede alle autorità di verificare se i cacciatori fossero sul posto per compiere attività di bracconaggio, sottolineando che l'associazione è pronta ad agire in giudizio contro nei loro confronti qualora dovessero emergere ipotesi di violazioni normative. Enpa diffida anche Maurizio Fugatti «dall'utilizzare questa situazione come pretesto per ulteriori campagne persecutorie e discriminatorie ai danni dei plantigradi».

Infine gli animalisti puntano il dito contro la Provincia Autonoma di Trento che non ha ancora provveduto a limitare o vietare l'accesso alle aree frequentate dalle femmine di orso con i loro cuccioli.

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