Economia

Ossigeno da Equitalia: ripartono le rateizzazioni

Piano in 72 tranche pure per i debiti decaduti. E l'agenzia cita Maradona per diffamazione

Ossigeno da Equitalia: ripartono le rateizzazioni

Roma - Non è proprio la notizia sognata dagli italiani, promessa in pompa magna dal premier Renzi, cioè l'abolizione di Equitalia, ma almeno un primo passettino verso una relazione meno disumana con il contribuente. Anche, così spera il deputato Pd Francesco Boccia, un antipasto della sua proposta di legge per la riforma organica dell'intero sistema di riscossone. Così, ieri notte, in commissione Bilancio alla Camera, è stato approvato un emendamento presentato da Pd e fittiani al decreto legge sugli Enti locali, che consentirà la riammissione alla rateizzazione dei debitori decaduti al primo luglio 2016 (dai piani approvati dopo il 15 ottobre 2015).

In pratica, si potrà formulare un nuovo piano di rate, fino a un massimo di 72, anche nei casi in cui non si sia in regola con il pagamento di quelle scadute all'atto della presentazione della richiesta. Il contribuente moroso avrà due mesi di tempo per rimettersi in carreggiata. «In un momento di forte difficoltà in cui versano cittadini e imprese - ha dichiarato il primo firmatario dell'emendamento, Antonio Castricone - è doveroso dare la possibilità di rientrare dal debito in maniera più agevole, evitando di rimanerne soffocati».

Ma davvero è finita la stagione di Equitalia? Ad augurarselo sono in tanti, anche se non è detto che per i contribuenti cessi la musica delle vessazioni inutili, della burocrazia occhiuta e delle mille insidie e prevaricazioni in un sistema che preveda il ritorno alla riscossione da parte dell'Agenzia per le entrate. Di sicuro, la gestione di Equitalia si è rivelata un doloroso fallimento. A finire tra le sue spire è stato persino un personaggio di grande fama, come Diego Armando Maradona, che sarà chiamato ancora in giudizio al tribunale di Cassino (ieri è stato dichiarato quello competente) assieme al suo avvocato. Dovrà rispondere di una presunta diffamazione proprio ai danni di Equitalia. Maradona si era definito «vittima di una strumentale persecuzione da parte di Equitalia», sulla base di «documentazione falsa e di procedure irregolari» che lo aveva portato «vicino a gesti irreparabili, come accaduto a tante altre persone».

Equitalia Spa ed Equitalia Sud, per voce dei propri avvocati, si sono sentite «lese nella reputazione», ritenendo che le parole di Maradona abbiano addirittura «alimentato quel clima di aggressione che si è creato attorno all'ente». Incredibile scoperta: anche il burocrate del Fisco aveva un'anima.

E non ce n'eravamo mai accorti.

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