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Ostia, Salvini si smarca da Casapound: "Certi voti io non li prendo"

Il segretario della Lega sull'aggressione al giornalista Piervincenzi e all'operatore: "Contento per l'arresto di Spada. Chi fa violenza va in galera"

Ostia, Salvini si smarca da Casapound: "Certi voti io non li prendo"

Matteo Salvini e la Lega Nord prendono le distanze da Casapound dopo la gravissima aggressione di Roberto Spada, considerato vicino al movimento di estrema destra ad Ostia, ai danni di un reporter e di un operatore di Nemo-nessuno è escluso su La7.

Interpellato a Milano sulle possibili convergenze fra il Carroccio e la formazione politica fondata da Gianluca Iannone e ora guidata da Simone di Stefano, il segretario federale della Lega risponde così a chi gli chiede se è disposto a rinunciare ai voti di Casapound in vista delle consultazioni politiche della primavera 2018: "Io chiedo i voti di sessanta milioni di italiani per il progetto Lega: i movimenti riconosciuti dalla legge e dalla Costituzione sono liberissimi di fare quello che devono fare. Ma la violenza va condannata senza se e senza ma da tutti".

Salvini inoltre ha espresso soddisfazione per l'arresto dello stesso Spada, fermato ieri dai carabinieri con l'accusa di violenza privata con l'aggravante del metodo mafioso: "Sono contento che finalmente ci sia un segnale di vita dello Stato: chi prende a testate o bastonate va in galera", ha commentato.

In conclusione, però, il giudizio sui voti è netto: "Puzzano i voti di Casapound? Se un movimento è riconosciuto dalla legge ha diritto di fare politica.

Certi voti io non li prendo nè a Ostia nè in Sicilia nè a Milano".

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