Politica

Outlet del lusso e caffè storici: i nuovi business di casa Renzi

Da Sanremo a Fasano le società vicine al padre del premier sono un labirinto di scatole cinesi. La Party srl della madre in liquidazione: "Bloccati dai media"

Outlet del lusso e caffè storici: i nuovi business di casa Renzi

Si registrano strani movimenti dentro le sette società che fanno riferimento alla famiglia del presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Scioglimenti, liquidazioni, trasferimenti di sedi, cessioni di quote, redistribuzione dei ruoli. Scosse telluriche che sembrano presagire un anticipato «si salvi chi può». Come anticipato è lo scioglimento della Party srl, nata nel 2014 con sede a Rignano sull'Arno, società di marketing nel settore moda del quale Tiziano Renzi, papà del premier, già capogruppo e segretario Pd proprio di Rignano, detiene il 40% (senza inserirla nella posizione patrimoniale dove risulta nullatenente), mentre la moglie Laura Bovoli è amministratore unico (nella sua ultima posizione patrimoniale si dichiara però presidente solo della Eventi6 srl, con 72.978 euro di reddito). Un altro 40% è della Nikila Invest srl e il 20% della Creazioni Focardi di Iacopo Focardi, pellettiere del Valdarno socio anche della Corso Italia srl che ha acquistato il teatro comunale di Firenze. Nell'assemblea del 27 gennaio si procede allo scioglimento e alla messa in liquidazione della Party «a seguito della pesante campagna mediatica nei confronti di tutta la compagine sociale che ha bloccato ogni iniziativa da parte dell'amministratore unico, portando al mancato raggiungimento del significativo business plan», è scritto sul verbale. Come liquidatore spunta un nome che ricorre in tutti gli affari della famiglia Renzi, Luigi Dagostino, grigio immobiliarista pugliese e toscano di adozione, mente dei piani di costruzione e sviluppo degli outlet del lusso dove ha messo le mani Tiziano Renzi, dalla Liguria alla Puglia, compreso il The Mall di Reggello. Coincidenza vuole che sia il liquidatore anche di un'altra società vicina ai Renzi, la Mecenate 91. «Con Matteo e Tiziano siamo amici da ben 25 anni», dice. Dagostino è il rappresentante di società estere e off shore che tra il 2010 e il 2015 comprano terreni o controllano le quote delle immobiliari coinvolte negli affari dei mall del lusso. Il suo nome (o quello delle sue società) compare praticamente in tutte le operazioni che riguardano i Renzi e che, improvvisamente ora si spostano in Puglia, a Fasano. Come la sua Dil Invest, fino al 10 febbraio residente in via Pier Capponi 73 a Firenze e da oggi riapparsa in provincia di Brindisi. Come la Egnazia Shopping Mall srl (di cui è amministratore unico) nata nel febbraio 2015, fino al 10 febbraio con sede sempre nella solita via Pier Capponi 73 e da una settimana spostata a Fasano («per motivi logistici ed organizzativi»), dove Dagostino e Tiziano Renzi vogliono costruire un grande outlet.La Egnazia è composta dal 31% della Nikila Invest (anch'essa in via Pier Capponi 73 a Firenze), nonché da due società con sede nel paradiso fiscale di Panama, che fanno sempre capo a Dagostino e da due aziende vicine all'ex presidente di Banca Etruria, il geometra Lorenzo Rosi: la Syntagma di cui è amministratore unico (11%) e la Castelnuovese di cui Rosi è stato presidente fino a luglio 2014 (5%). Poi c'è una quota di Andrea Bacci (7%), ex socio del padre del premier nella Raska Service che si occupa di recupero crediti, finanziatore della fondazione Big Bang, nominato da Matteo Renzi alla guida di partecipate fiorentine e da pochi giorni in corsa per diventare ad di Telecom Sparkle.Dal 10 febbraio Dagostino è amministratore unico anche della Nikila Invest che fino a dicembre vedeva la moglie, l'ingegnere Ilaria Niccolai socio al 95% e il cognato Armando Niccolai al 5%. L'ultimo affare di questa società partner di Tiziano Renzi (che dichiara appena 10mila euro di capitale sociale) è l'acquisto dello storico caffè con vista su Palazzo Vecchio, Rivoire: un'operazione da 4-5 milioni di euro. «La combriccola d'affari intorno a Matteo Renzi che mette le mani sulla città», la definisce il capogruppo di Fratelli d'Italia in Regione Toscana Giovanni Donzelli.

Commenti