Politica

Paga soltanto la Capitana Ma non i dem

di Giuseppe Marino

«S tiamo provando a salire a bordo». Ci ha messo poco Matteo Orfini a immedesimarsi con l'equipaggio della Sea Watch 3. Una notte sul ponte della nave, qualche selfie con il materassino e nei suoi tweet è subito spuntato il plurale, come se avesse trascorso settimane in navigazione con l'equipaggio e la «capitana». Carola Rackete sarà anche una radical chic prestata alla causa, avrà anche infranto la legge, ma almeno lei paga in prima persona. Orfini e il drappello di parlamentari che si sono limitati a un gesto simbolico a favore di telecamera invece sono scesi a terra, due dichiarazioni alla stampa e poi a casa con l'aria condizionata. La vicenda della Sea Watch 3 del resto è tutta una battaglia di propaganda, un gioco delle parti in cui da una parte c'è Salvini che ha voluto trasformarla in un simbolo, mentre decine di altri immigrati sbarcavano tranquillamente, dall'altra la sinistra che sfruttava l'occasione per una solidarietà di comodo e, peggio, i governi europei che fischiettano facendo finta di niente e poi fanno pure la morale all'Italia come il ministro Heiko Maas, lesto a insegnarci che «il salvataggio in mare non andrebbe criminalizzato», mentre il suo governo sbarra le frontiere e rimanda migranti in Italia a migliaia. Del resto, perché dovrebbero essere coerenti governi stranieri quando ci sono gli Orfini che paiono aver dimenticato in un nanosecondo che un governo da lui sostenuto è stato il primo a varare un regolamento mirato a ostacolare le operazioni di salvataggio e ad avviare la cooperazione per trattenere i migranti con la Libia, la stessa Libia dove i migranti venivano torturati anche quando c'era Mare Nostrum e morivano in numero ancora maggiore quando c'erano decine di navi delle Ong ad aspettarli sotto costa. Per non parlare degli intellettuali dabbene di casa nostra. Che dire di Sandro Veronesi e degli appelli dal titolo a effetto: «Non siamo pesci»? Lo scrittore l'anno scorso aveva chiamato a raccolta gli intellettuali, invitandoli a imbarcarsi, Saviano in testa. E lui l'ha fatto, ma giusto il tempo di presentare un libro.

L'attività delle Ong ha aspetti discutibili, ma almeno gli attivisti si imbarcano sul serio. Il peggio sono i progressisti che in tanti anni non hanno mai saputo fare il salto da una sterile solidarietà a una vera politica.

E quando ne hanno avuta una, vedi Minniti, l'hanno rinnegata appena sono andati all'opposizione.

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