Cultura e Spettacoli

Da parrucchiere della zia a beniamino delle folle: la vita romanzesca di un ragazzo tormentato

La morte dei genitori, i trionfi ad Amici e Sanremo, il «coming out». E tante cadute

Da parrucchiere della zia a beniamino delle folle: la vita romanzesca di un ragazzo tormentato

La storia di Marco Carta ha gli ingredienti perfetti del feuilleton che mescola sfortuna e talento, cadute e risalite. E l'arresto per furto (con tanto di mancata convalida) è un altro capitolo ideale della vita di questo cagliaritano di 34 anni appena compiuti, rimasto orfano di padre a 8 anni (leucemia) e di madre a 10 (cancro) che ha subito sostituito la passione per la musica allo studio da perito. Faceva il parrucchiere nel salone della zia quando finalmente è entrato (a fine 2007) nel cast di Amici dopo averci provato per ben quattro volte, avanti e indietro Cagliari Roma.

Lì ad Amici, pian piano, dopo le prime puntate è diventato un idolo del pubblico (molto meno degli insegnanti) ha vinto il programma con il 75% dei consensi, trasformandosi di diritto nel primo parafulmine degli anti-talent, categoria allora diffusissima di chi contesta il successo «tanto e subito». Pro e contro. Se lo merita. No, non vale nulla. Figurarsi dopo la vittoria al Festival di Sanremo del 2009, ottenuta con una quantità enorme di televoto: era polemica piena. Mentre si giocava la vittoria all'Ariston, Marco Carta era atteso, pedinato, invocato per le strade di Sanremo più di chiunque altro in quella edizione, a dimostrazione che spesso storie così si trasformano in autentici catalizzatori di consenso.

La Forza mia si intitolava il suo brano al Festival, e la forza sua allora sembrava essere inarrestabile. Però Marco Carta era poco più di un ventenne, peraltro molto sensibile, e l'onda d'urto del successo si è rivelata quantomeno destabilizzante, come rischia di essere per chiunque si trovi a passare in pochi mesi da un salone da parrucchiera di Cagliari ai principali palchi italiani. Nonostante una voce particolare, con un bel «raschiato» e una buona estensione, i suoi passi successivi non hanno ottenuto un riscontro paragonabile. Spieghiamoci: l'impatto mediatico è sempre stato alto, ma i risultati di vendita e di critica un po' meno.

Però una delle caratteristiche di questo ragazzo sardo (che ha fatto un coraggioso e ormai inderogabile «coming out» televisivo sulla propria omosessualità) è di saper diversificare, di essere eclettico e sempre disposto a nuove sfide. Per dire, nel 2010 ha addirittura fatto la «voce recitante» in Pierino e il lupo di Sergej Prokofiev. E poi, nel 2016 è arrivato sesto all'Isola dei Famosi, conquistando un pubblico completamente diverso da quello che lo aveva conosciuto fino a quel momento.

Dopotutto Marco Carta, che tuttora ha una frangia agguerrita di tifosi che lo segue a qualsiasi costo, mostra ogni volta una forza divisiva che riesce sempre a sparigliare le carte. E così è stato anche alla settima edizione di Tale e Quale Show su Rai1 nel 2017, dove è arrivato tra i tanti e ne è uscito vincitore, confermando di essere un personaggio che, se focalizzato su di un obiettivo, riesce a non disperdere le energie e a ottenere il meglio. È quando non c'è una precisa concentrazione sull'obiettivo che forse il suo lato selvaggio e incontrollato ha il sopravvento.

E anche ora, nei risvolti indefiniti di questa vicenda, il feuilleton di Marco Carta si allunga con un altro capitolo, imprevisto e imprevedibile, che creerà ancora più polemica su questo ragazzo venuto dal nulla con la voglia di lasciare un segno.

Commenti