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Parte l'invasione turca, è caos a Tripoli

Erdogan: «Iniziato il dispiegamento». Londra: già pronti mille siriani

Parte l'invasione turca, è caos a Tripoli

Fausto Biloslavo

Il «sultano» Recep Tayyip Erdogan ha annunciato che «i soldati turchi hanno iniziato il dispiegamento in Libia». Il parlamento di Ankara ha votato giovedì il via libera a un contingente di 5000-6000 uomini con il mandato di un anno. Le prime avanguardie erano segnalate da giorni a Misurata, la Sparta libica, che combatte a Tripoli contro il generale Khalifa Haftar. Il vero punto di sbarco potrebbe essere la base navale di Al Qoms fra Misurata e Tripoli. Nella capitale, l'aeroporto di Mittiga, è chiuso sotto costante lancio di missili Grad.

Il pretesto sarebbe la strage dei cadetti a Tripoli di sabato note, che ha esacerbato ulteriormente gli animi. Lo sbarco turco, se sarà confermato, inizia alla vigilia della missione europea nella capitale con il ministro degli esteri, Luigi Di Maio, di domani, che rischia di saltare. «Al momento il no è al 60% ed il sì al 40%. Sono state minacciate pesanti manifestazioni soprattutto se arrivasse il rappresentante francese considerato alleato del generale Khalifa Haftar» rivela una fonte in prima linea a Tripoli. Anche gli italiani vengono criticati dai governativi per una posizione troppo equidistante. E negli ultimi giorni è stata colpita da un drone di Haftar una caserma della milizia Nawasi, filo governativa, a soli 500 metri da nave Pantelleria della Marina militare. L' unità italiana con una cinquantina di uomini a bordo è ormeggiata nella base navale di Abu Sitta, a Tripoli, in appoggio alla Guardia costiera libica nel contrasto all'immigrazione clandestina. Non solo: a Misurata negli ultimi mesi è stato colpito almeno una dozzina di volte dai bombardamenti aerei di Haftar l'aeroporto, dove starebbero arrivando una parte dei soldati turchi. Nello scalo abbiamo un ospedale militare difeso da 300 soldati italiani, che hanno scavato dedali di bunker per difendersi dagli attacchi.

L'escalation è avvenuta nella notte fra sabato e domenica quando il missile lanciato da un drone ha colpito uno schieramento di cadetti nell'accademia della polizia della capitale. Un video riprende la scena terribile dell'esplosione, che manda in pezzi 35 giovani allievi.

All'inizio un ufficiale dell'Esercito nazionale libico di Haftar che assedia Tripoli, ha rivendicato l'attacco per poi smentire parlando di fake news. Il portavoce dell'uomo forte della Cirenaica, generale Ahmed Al Mismari, giura che «è opera di terroristi, di Al Qaeda e Isis, che sono contrari a ogni organizzazione di forze armate riconosciute in Libia». Sembra che la paternità di Haftar sia certa e che si tratti di un disperato tentativo di allontanare l'accusa di crimini di guerra. Il ministro dell'Interno del governo di Tripoli, Fathi Bashagha, ha dichiarato che «il deliberato bombardamento di civili e del collegio militare è un crimine contro l'umanità».

L'Osservatorio per i diritti umani con sede a Londra denuncia che sono già arrivati a Tripoli «1000 combattenti siriani» arruolati dai turchi e altri 1700 ribelli legati a gruppi jihadisti sarebbero pronti a partire.

I numeri sembrano esagerati, ma la fonte nella capitale spiega che «siamo in una fase di escalation e oramai forze legate al terrorismo islamico combattono da ambo le parti».

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