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È partita la caccia al collegio sicuro I renziani si rifugiano in Toscana

M5s può sbancare in Sardegna, il centrodestra nel Nord

Renzi al teatro Franco Parenti
Renzi al teatro Franco Parenti

Roma La caccia ai collegi A1, A2 e A3 è ufficialmente aperta. Non si tratta delle coordinate della battaglia navale, ma di una classificazione delle circoscrizioni elettorali più ambite, quelle che assicurano una sorta di passaporto sicuro per la terra promessa di Montecitorio o Palazzo Madama.

La mappa è stata redatta dai tecnici del centrodestra in base a sondaggi ed elezioni locali. Il gruppo di collegi classificati come A1 ha una blindatura assoluta, sono quelli in cui il vantaggio è di oltre 10 punti percentuali. Gli A2 oscillano tra i 5 e i 10 punti. Gli A3 da 0 a 5 punti. La classificazione completa prevede poi altre 6 fasce: i collegi B1, B2 e B3 dove la partita si gioca sostanzialmente alla pari. E poi i C1, C2 e C3 in cui si passa da un elevato grado di difficoltà alla «missione impossibile».

Le regioni più ambite sono quelle in cui il valore aggiunto del binomio Forza Italia-Lega si fa più sentire. Quindi il Veneto dove il centrodestra unito è vicino al 55%; la Lombardia dove si va oltre il 50% (le aree più favorevoli sono la Brianza, il Bergamasco; Brescia; Vigevano e Voghera); il Friuli dove ci si attesta attorno al 47%; la Liguria al 44%. Molto buona anche la Sicilia (43,3%) dove si può sfruttare anche l'onda lunga del recente successo di Nello Musumeci. Le regioni in cui si oscilla tra 30 e 40 sono: Piemonte; Molise; Lazio; Abruzzo; Emilia Romagna; Calabria; Umbria; Marche. Sotto il 30 Campania, Basilicata; Puglia e Sardegna. In realtà la semplice percentuale in un sistema tripolare non basta per definire la possibilità di vittoria, visto che bisogna capire quali e quanti competitor sono in grado di giocarsela. In alcune zone, infatti, i Cinquestelle sono molto bassi, in particolare al Nord. In altre, soprattutto al Sud, è il Pd a pagare dazio e a non essere competitivo.

Il centrosinistra supera il 30% in Umbria, Toscana, Calabria e Marche. Si attesta al 29% in Friuli, Lazio, Campania e Basilicata. Può contare su una distribuzione del consenso abbastanza omogenea, ma non è detto che questo sia utile nei collegi uninominali. M5S, invece, sulla carta può contare le percentuali più alte in Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia. Ma dove appare davvero in grado di sbancare è in Sardegna dove è dato oltre il 36%. Nel centrosinistra - come racconta l'Huffington Post - è partita la caccia ai collegi toscani. Qui dovrebbero essere candidati Matteo Renzi, Maria Elena Boschi (pare solo nel proporzionale o forse anche nel collegio Firenze 1 o Lucca), Pier Carlo Padoan (a Siena), Roberta Pinotti, Luca Lotti, Tommaso Nannicini, Valeria Fedeli, Antonello Giacomelli e probabilmente anche Beatrice Lorenzin che non ha reali possibilità di passare il 3% con la sua lista e quindi dovrebbe essere schierata a Prato, in un collegio sicuro. Secondo calcoli che circolano al Nazareno sono solo 28 i collegi sicuri per il Pd. Altri 14 sono considerati abbastanza sicuri su un totale di 232. Non bisogna dimenticare poi, che esistono alcuni collegi da sempre appannaggio di alcune forze politiche locali.

Alla Camera l'unico collegio uninominale della Valle d'Aosta va sempre all'Unione Valdotaine così come al Senato, mentre nei collegi del Trentino la maggioranza finisce da sempre all'Svp.

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