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Patuanelli assume, ma solo per sé

Le aziende fuggono, però al Mise arrivano 12 nuovi funzionari

Patuanelli assume, ma solo per sé

L'Ilva di Taranto chiude e manda a casa 15mila operai. Ma al Mise (ministero dello Sviluppo economico) si festeggia per la assunzione (a breve) di 12 nuovi funzionari. Il ministro dei Cinque stelle, Stefano Patuanelli, sommerso dalle vertenze industriali (Pernicotti, Mercatone, Ilva, Whirlpool), dopo l'anno (disastroso) del suo predecessore Luigi di Maio, amplia la squadra di collaboratori. Con una spesa che supera il milione di euro. Per far cosa? Risolvere le crisi aziendali. Il lavoro è tanto. E il povero ministro (da solo) non riesce a gestire i tanti guai eredati dal vecchio governo. Che poi era guidato sempre da Giuseppe Conte. La soluzione? Modificare la politica industriale del governo? Abbandonare la strada della decrescita felice? Niente affatto. I dogmi grillini non si toccano. L'unica risposta che arriva dal ministro grillino è l'aumento della pianta organica del Mise. A spese degli italiani. Ovviamente.

Il blitz è contenuto nel decreto legge sulle crisi aziendali (pensato dall'ex ministro Luigi di Maio), entrato in vigore il 3 novembre 2019. Dodici nuovi funzionari troveranno posto negli uffici del ministero per aiutare Patuanelli nella gestione delle crisi. All'articolo 12 del dl Crisi aziendali, la mano grillina ha inserito che il comma che apre le porte del ministero ai nuovi fortunati. Dodici nuovi funzionari di fascia 3 andranno a costituire una task force per occuparsi di aziende che chiudono, stabilimenti da riconvertire e imprenditori che fuggono dall'Italia impauriti dalle politiche del governo. Il gruppo di lavoro resterà in carica per tre anni. Perché il ministero è già dotato un ufficio crisi aziendali. Ma non basta. Troppo poco. Bisogna aumentare (senza concorso) le poltrone.

I nuovi assunti arriveranno da altre amministrazioni dello Stato. Ma la spesa sarà a carico del Mise. Quanto costeranno ai contribuenti italiani i 12 nuovi collaboratori di Patuanelli? La somma impegnata è pari 1 milione e 200 mila euro. Spalmati in tre anni: 180 mila per il 2019, 540mila per 2020, 540mila per il 2021. E dunque per il primo risultato di cui potrà andare fiero il ministro Patuanelli è di aver risolto la crisi occupazionale al Mise. Una norma che rischiava di essere affossata in sede di conversione in legge del Decreto nel passaggio tra Senato e Camera. Un gruppo di parlamentari dei 5s vedeva nell'articolo l'ennesima operazione clientelare. Magari la via più semplice per trasferire qualche amico da un ministero all'altro. Però queste sono solo supposizioni. Dettate, forse, dall'invidia. Chi andrà a formare la task foce al Mise? Qualche vecchio collaboratore dell'ex ministro Di Maio lasciato a casa nel Conte bis. Cattiverie, invidie e gelosie che corrono tra gli uffici dei Cinque stelle a Montecitorio. Patuanelli tira dritto. E punta a risolvere la vertenza dell'Ilva di Taranto.

Oggi, più di ieri, con 12 nuovi collaboratori.

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