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Il Pd che non dà sicurezza è sparito dai piccoli centri

L'autocritica dell'ex ministro Orlando: «Diventati invisibili nel territorio dove invece la Lega è forte»

Il Pd che non dà sicurezza è sparito dai piccoli centri

«Nei centri sotto i 15-20mila abitanti la Lega è fortissima, noi spesso siamo sotto il 15%. Nei piccoli Comuni c'è un rapporto conflittuale con il cambiamento, la percezione che la globalizzazione mina i tuoi diritti fondamentali. Ma la Lega è andata, è stata presente sul territorio e ha dato rappresentanza e risposte, giuste o sbagliate che fossero, noi no. Si dice: torniamo nelle periferie, ma bisogna avere qualcosa da dire, per molto tempo questo per noi è stato difficile, ora qualcosa sta cambiando».

L'ex ministro della Giustizia, Andrea Orlando, intervistato dal vicedirettore del Tempo, Marco Gorra in occasione della prima edizione dei Colloqui sulla Democrazia, - un evento di confronto allargato organizzato da Utopia, Nuova Comunicazione, Istituto Cattaneo, con la Media partnership di Formiche e sotto la regia di Ernesto Di Giovanni, Giorgio Lainati e Sergio Pizzolante - fa autocritica e sottolinea come numeri alla mano il Pd stia perdendo il legame con i piccoli centri. Un cambiamento epocale visto che da sempre il Pd aveva potuto contare sulla propria rete territoriale, su un radicamento dal basso consolidato nei decenni, attraverso le sezioni, e su parole d'ordine forti. Le tendenze oggi sono opposte rispetto a un tempo. La Lega supera sistematicamente il 35% nei Comuni sotto i 15mila abitanti, ma scende e di parecchio nei primi dieci capoluoghi di Regione. La prima città dove Matteo Salvini vince è Venezia, undicesima in graduatoria con 262mila abitanti, il Pd si aggiudica il primato nelle grandi città, soprattutto a partire dai centomila abitanti, e anche i Cinquestelle strappano la palma del primo partito a Napoli, Palermo, Bari e Catania. Il fenomeno è particolarmente pronunciato nel voto delle Europee, mentre il Pd nelle elezioni comunali, evidentemente attraverso una selezione della classe dirigente sul territorio, continua a tenere in maniera migliore. Questa tendenza è più forte è riconoscibile nelle regioni in cui è storicamente forte la sinistra. In Toscana, su 35 comuni il centrosinistra ha migliorato la propria performance rispetto alle europee in 34 casi; in Emilia-Romagna in 33 casi su 35.

Ma lo stesso accade anche in regioni che non hanno una forte tradizione di sinistra. Nel Lazio il centrosinistra ha migliorato la sua performance dalle Europee alle comunali in 9 comuni al voto su 10, in Veneto in 14 su 20. Andrea Orlando guarda anche verso i grillini e cita Giovanni Orsina per spiegare la genesi della delegittimazione politica nell'età contemporanea. «I Cinquestelle? Sono la declinazione dal basso della contestazione al sistema iniziata con Italia Futura e Montezemolo. È da lì che parte l'idea post-giacobina del partito dei cittadini e l'indebolimento della democrazia italiana. Mancano soggetti in grado di fare intermediazione e così tutte le tensioni si scaricano sulle istituzioni. Ricordo i miei colleghi di partito nelle prime file dei convegni di Montezemolo.

In quegli anni, a partire dal 2008, con la crisi economica e l'inizio di una campagna ideologica è partito il treno dei Cinquestelle, un mix esplosivo che forse soltanto oggi sta iniziando a perdere la sua forza deflagrante».

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